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Climate change: i ministri dell’OCSE a consulto

I ministri dell'ambiente dell'OCSE mettono sotto osservazione il cambiamento climatico e i legami tra competitività e politiche ambientali

Sia oggi che domani, una riunione serrata per dibattere i problemi e le soluzioni da adottare in merito ai cambiamenti climatici ed esaminare le connessioni tra la competitività globale e le strategie ambientali. A discutere in questo meeting, organizzato dall’OCSE, (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), i ministri dell’Ambiente dei trenta paesi OCSE, quelli dei paesi candidati all’adesione (Russia, Israele, Cile, Slovenia ed Estonia) e i ministri di Cina, India, Brasile, Sud Africa e Indonesia). Il dibattito verterà soprattutto sul coordinamento di iniziative e programmi per ottenere risultati più efficaci nella lotta all’inquinamento, nella salvaguardia del patrimonio naturale e nel taglio delle emissioni nocive, prima tra tutte quelle di CO2.
Nello studio ultimamente divulgato dall’OCSE, “Environmental Outlook 2030”, si indicano le iniziative politiche per combattere il cambiamento climatico, la riduzione di biodiversità, la carenza d’acqua e le ripercussioni sulla salute prodotte dall’inquinamento. Lo scenario prospettato dall’OCSE per il 2030 prevede anche l’analisi delle tendenze economiche e ambientali e alcune soluzioni per i problemi più gravi e impellenti con la logica dello sviluppo sostenibile: come evitare danni irreversibili all’ambiente, incentivare la crescita economica e ampliare il benessere sociale.
Agire subito sui più urgenti problemi ambientali avrà una ricaduta positiva anche sui costi. E proprio così si potrà evitare che i paesi in via di sviluppo, e più poveri, subiscano le conseguenze peggiori. I ritardi avrebbero costi economici e sociali davvero alti, e ripercussioni su tutte le economie mondiali.
Quattro saranno le sessioni della due giorni parigina (1. I recenti trend ambientali e le proiezioni per i prossimi decenni – 2. La cooperazione ambientale tra gli stati membri OCSE e le economie emergenti – 3. Competitività, eco-innovazione e cambiamento climatico – 4. Rafforzare la cooperazione tra i governi per politiche ambiziose di lotta al cambiamento climatico). Il ministro dell’Ambiente italiano Alfonso Pecoraro Scanio presiederà la riunione, cui tra gli altri parteciperanno l’australiano Peter Garrett, il francese Jean-Luis Borloo, il cinese Jian Zhou, l’inglese Philip Woolas, il giapponese Ichiro Kamoshita, lo statunitense Stephen Johnson e Angel Gurria, segretario generale dell’OCSE.