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Biden ghigliottina le emissioni delle centrali a carbone e gas

L’Epa ha approvato i nuovi limiti emissivi per gli impianti fossili. Una sforbiciata molto corposa: si evitano 617 MtCO2 al 2042. Benefici attesi per clima e salute quantificati in 85 mld $

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Foto di Jürgen da Pixabay

Le emissioni del comparto energetico sono il 25% dei gas serra totali degli USA

(Rinnovabili.it) – Gli Stati Uniti introdurranno limiti molto più stringenti per le emissioni delle centrali a carbone e gas. La decisione arriva dall’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale, e rappresenta un tassello importante nella strategia del presidente Joe Biden di ridurre il peso ambientale del settore energetico, che oggi genera circa il 25% dei gas serra del paese.

I tagli alle emissioni delle centrali a carbone e gas

La sforbiciata è molto significativa. Secondo l’Epa, nei prossimi 20 anni (entro il 2042) i nuovi parametri consentiranno di tagliare fino a 617 milioni di tonnellate di CO2 (MtCO2), una quantità paragonabile alle emissioni annuali di un paese come l’Australia o l’Arabia Saudita e 1,5 volte più alta dei gas serra generati dall’Italia.

Oltre alla CO2, i limiti sulle emissioni delle centrali a carbone e gas riguardano anche altre tipologie di inquinanti: polveri sottili (PM2.5), SO2 e NOx. Secondo i calcoli del World Resource Institute, il taglio abbatterebbe le emissioni del settore energetico dell’80% entro il 2040 rispetto ai livelli del 2005.

I benefici attesi, sia per il clima che per la salute umana, battono intorno agli 85 miliardi di dollari. Già entro il 2030, l’Epa prevede che i nuovi limiti eviteranno circa 1300 morti premature, 800 ricoveri ospedalieri, oltre 300mila casi di asma, 38mila giorni di assenza da scuola e 66mila giornate di lavoro perse.

Le regole sono pensate per incentivare l’ammodernamento degli impianti (ove possibile), soprattutto attraverso l’uso di tecnologie per la cattura e lo stoccaggio della CO2, oppure per la conversione a cogenerazione a idrogeno. Per le centrali a carbone e gas più inquinanti e vetuste, l’unica opzione disponibile potrebbero però essere la chiusura.

Un dossier dell’EIA (l’Energy Information Administration) suggerisce che la flotta a carbone degli Stati Uniti si dimezzerà entro il 2050 rispetto ai livelli del 2022. Una previsione che tiene conto di provvedimenti come l’Inflation Reduction Act (IRA) ma non ancora di questi ultimi limiti emissivi.

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