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Accenture: chiarezza normativa per ridurre la CO2

Il 75% degli addetti ai lavori nell'ambito dell'energia chiedono ai governi un quadro legislativo di riferimento chiaro per ridurre la CO2

Questo è il risultato dell’indagine: oltre il 75% dei professionisti dei settori dell’energia, delle utility, della chimica e delle risorse naturali domandano ai rispettivi esecutivi un coerente quadro che sia di riferimento all’innovazione tecnologica come strategia per diminuire l’impatto delle emissioni di CO2.
Sono i dati che risultano da uno studio sul cambiamento climatico che oggi ha pubblicato Accenture, azienda globale di consulenza direzionale, system integration & technology e servizi alle imprese: l’indagine si basa sulle interviste a dirigenti di alto livello in 133 principali aziende in nord America, sud America, Europa, Asia e Africa.
La finalità era quella di stabilire, a livello internazionale, degli standard comuni per la riduzione di CO2 con l’obiettivo di individuare “i tre gruppi in grado di influenzare maggiormente il processo di stabilizzazione a lungo termine delle emissioni di CO2”. Tra tutti gli intervistati, l’84% ha indicato prima i responsabili delle decisioni politiche, poi i fornitori di energia (71%) e quindi i principali utenti industriali (64%).
Insomma, riassume lo studio, l’esistenza di un quadro di riferimento, per le politiche determina “il coinvolgimento attivo delle societa”, che si concentrano sull’innovazione, gli investimenti di capitali e la redditività in una economia a bassa emissione di CO2. E quindi prende sempre più corpo “l’ipotesi che i fornitori di energia stiano sottovalutando il grado di importanza che i consumatori assegnano alle performance ambientali delle aziende da cui si riforniscono di energia”.