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L’agenda del Parlamento europeo su energia, clima e ambiente

Dal programma delle attività parlamentari, ecco gli appuntamenti che riguardano, per vari aspetti, la salvaguardia ambientale

*Lunedì 19 maggio*

_Sanzioni penali per chi danneggia l’ambiente_ – Il Parlamento è chiamato ad approvare definitivamente una direttiva che istituisce un elenco minimo di reati ambientali gravi che dovranno essere considerati fatti penalmente rilevanti in tutta l’UE qualora siano commessi intenzionalmente o per grave negligenza. Gli Stati membri potranno stabilire norme penali più stringenti. La tipologia e l’entità delle sanzioni – fissate a livello nazionale – dovranno essere effettive, proporzionate e dissuasive (relazione Nassauer).

*Martedì 20 maggio*

_Il trasporto marittimo contribuisca alla tutela ambientale_ – I mari sono fattori economici ed ecologici essenziali per l’UE. Una relazione all’esame dell’Aula chiede di inserire il trasporto marittimo nel sistema di scambio di quote di emissione. Sollecita poi misure fiscali e diritti portuali differenziati in funzione delle emissioni, una direttiva sulla qualità dei combustibili marini ed esenzioni fiscali per l’elettricità “terrestre” usata dalle navi. Auspica poi una sana gestione delle coste e il miglioramento della politica comune della pesca. Al margine della sessione si celebrerà la prima “Giornata europea dei mari”.

*Mercoledì 21 maggio*

_Clima: nuove misure contro il riscaldamento del Pianeta_ – Le origini umane del riscaldamento della terra sono appurate. E’ quanto sostiene la relazione interlocutoria della commissione sui cambiamenti climatici all’esame dell’Aula, condannando chi mette in dubbio i risultati degli studi su cause ed effetti dei cambiamenti climatici. Sollecita poi immediate e più ambiziose misure di mitigazione, essendo insufficienti le attuali azioni, la promozione della ricerca sugli effetti della produzione di biocarburanti e la sensibilizzazione del pubblico (relazione Florenz).

*Giovedì 22 maggio*

_Aumento dei prezzi alimentari nell’UE e nei PVS_ – Il Parlamento è chiamato ad adottare una risoluzione sull’aumento dei prezzi alimentari nell’UE e nei Paesi in via di sviluppo. Se talune famiglie europee hanno difficoltà a far quadrare i conti, in alcuni PVS si sono verificate vere e proprie rivolte. L’aumento del prezzo del petrolio e la domanda alimentare dei paesi emergenti, il calo della produzione e delle scorte agricole, lo sviluppo delle colture energetiche e i disastri climatici sono i principali imputati. Ma vi è anche chi accusa la PAC (Politica Agricola Comune).