La Commissione europea ha lanciato il primo invito alle imprese per l'aggregazione della domanda. Obiettivo: creare massa critica con cui negoziare prezzi migliori con i fornitori internazionali. Le aziende registrate hanno fino al 2 maggio per rispondere al bando
AggregateEU è lo strumento cardine della piattaforma energetica dell’UE
(Rinnovabili.it) – “Oggi compiamo un passo importante verso la realizzazione dell’acquisto comune di gas a livello dell’UE”. Con queste parole il 25 aprile, Maroš Šefčovič, vicepresidente europeo per le Relazioni interistituzionali, ha presentato alle imprese energetiche il primo bando di AgrregateEU. Le aziende hanno ora a disposizione una settimana, fino al 2 maggio, per rispondere all’invito presentando la loro domanda di gas. Dopodiché, i volumi richiesti saranno aggregati e messi a gara sul mercato mondiale. Con l’obiettivo di negoziare prezzi migliori con i fornitori internazionali e contrastare i picchi del caro energia che hanno caratterizzato il 2022.
“La crisi energetica – ha spiegato Šefčovič – ci ha insegnato che l’Unione funziona meglio quando agisce in modo unitario e solidale. Consentendo alle imprese dell’UE di aggregare la domanda di gas, AggregateEU farà leva sul peso economico dell’Unione per garantire una quantità di gas sufficiente negli impianti di stoccaggio e consentirci di affrontare serenamente il prossimo inverno”.
AggregateEU, cos’è e come funziona?
AggregateEU è il nuovo meccanismo dell’Unione europea che consente l’aggregazione della domanda e l’acquisto congiunto di gas a livello europeo. Istituito con il Regolamento 2022/2576, permette di abbinare la domanda alle offerte più competitive del mercato globale. Come? Attraverso due fasi. Nella prima l’UE raccoglierà il fabbisogno delle imprese UE iscritte al meccanismo; nella seconda istituirà una serie di gare d’appalto per i fornitori internazionali – ad esclusione di quelli russi – con cui individuare le offerte più vantaggiose, sia di gas naturale che di GNL. Ma tutte le eventuali contrattazioni avverranno al di fuori del meccanismo, secondo le normali regole della concorrenza e garantendo la riservatezza delle transizioni.
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Il primo bando per la domanda di gas
Fino al 2 maggio sarà aperto il bando per l’immissione della domanda di acquisto di gas attraverso AggregateEU con l’obiettivo di chiudere i primi contratti d’acquisto entro giugno. Ma non si tratterà dell’unica call. Tali gare avverranno su base regolare, indicativamente ogni due mesi fino alla fine del 2023, consentendo alle imprese di volta in volta di contrattare il gas per i successivi 12 mesi. Per facilitare la fase d’acquisto, la Commissione propone due modelli di cooperazione, denominati Acquirente centrale e Agente rappresentante.
Il primo individua una società (possibilmente una grande impresa del gas) che accetta di acquistare il carburante per conto di altre aziende sulla base di un contratto bilaterale. “Nei casi in cui – spiega la Commissione – una singola impresa richiedente un determinato volume non raggiunga la soglia minima di 300.000 MWh per il GNL e 5.000 MWh per il gas metanodotto e/o non abbia la necessaria affidabilità creditizia e competenza nella negoziazione e conclusione dei contratti di acquisto, può scegliere di collaborare con altri acquirenti e presentare un’offerta di acquisto congiunta tramite un acquirente centrale”.
Un Agente rappresentante può fornire, invece, servizi complementari alle aziende che hanno già negoziato direttamente con un fornitore per l’acquisto di un determinato volume di gas. Servizi quali la prenotazione di uno slot di consegna presso un terminale GNL o il trasporto navale del carburante.
Acquisti di gas e stoccaggio, a che punto siamo
Ad oggi risultano iscritte al meccanismo 76 aziende e 11 sono disposte a fungere da acquirenti centrali o agenti rappresentanti.
Ricordiamo che gli Stati membri si sono impegnati a partecipare all’aggregazione della domanda per almeno il 15% dei rispettivi obiettivi nazionali di stoccaggio del gas, pari a circa 13,5 miliardi di metri cubi all’anno. E che i Paesi devono riempire le loro riserve al 90% della capacità impiantistica entro il 1° novembre 2023. Al 24 aprile 2023 risultava raggiunto un livello del 57%.
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