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Anche i produttori di bio-eteri nell’Unione Biocarburanti

Nel corso della sua prima seduta d’assemblea, estesa la partecipazione anche alle aziende produttrici di ETBE

Si è svolta oggi la prima seduta dell’Assemblea di Unione Biocarburanti, nata lo scorso 9 aprile dalla firma dei presidenti di Assocostieri, Giancarlo Jacorossi, e di AssoDistil, Antonio Emaldi. Oltre alla nomina dei consiglieri, la giornata ha visto la ratifica della richiesta da parte della Società Lyondell d’aderire al protocollo di intesa, allargando così la partecipazione anche alle aziende produttrici di ETBE (etil-t-butil-etere). Quest’ultimo è composto organico che può essere addizionato alla benzina in proporzione attorno al 10%. In tal modo la carburante risulta arricchita dell’1,4% di ossigeno, determinando in sede di combustione una riduzione delle emissioni dannose (CO2 e idrocarburi incombusti) stimabile attorno al 10-15%. Lyondell è il maggior produttore europeo di bio-eteri con una capacità installata di circa 1,4 milioni di tonnellate/anno. Sul territorio nazionale sono attualmente operativi sette impianti per la produzione di eteri combustibili, di cui cinque basati su iso-butene: qualora tali impianti nazionali utilizzassero bioetanolo quale materia prima, ciò equivarrebbe a un impiego di più di 300 mila tonnellate annue di tale alcool di origine agricola e rinnovabile. Nel corso dell’assemblea si è anche deciso di avviare una serie di incontri con i ministri dell’Agricoltura, dell’Ambiente, dello Sviluppo Economico, delle Finanze per rappresentare il grande potenziale di cui dispone l’Italia per far fronte alla richiesta di biocarburanti, l’unica vera alternativa al prodotto fossile nell’ambito autotrazione.