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Veneto: Consiglio, sì a centrali fonti rinnovabili in zona agricola

Meno vincoli per realizzare piscine, serre mobili e centrali di produzione energetica da fonti rinnovabili in zona agricola sono le principali novita’ approvate oggi dal Consiglio regionale del Veneto nell’ambito della discussione del provvedimento collegato alla legge finanziaria in materia urbanistica. Della legge, in discussione da ieri, l’aula di palazzo Ferro-Fini ha sinora approvato 6 dei 23 articoli. Il dibattito odierno si e’ incentrato su alcune problematiche: l’autorizzazione alle imprese agricole a realizzare serre mobili senza il permesso di costruzione, la possibilita’ per imprese agricole, agrituristiche, affittacamere e bed & breakfast di realizzare piscine per migliorare la propria offerta turistica e l’autorizzazione per le imprese agricole a realizzare impianti di produzione energetica in zona rurale. I tre argomenti hanno catalizzato il confronto tra consiglieri di maggioranza e di opposizione, i primi impegnati a sostenere la legittimita’ di tali migliori’e legislative e i secondi concordi nel sostenere l’inopportunita’ di introdurre queste modifiche che prescindono dalle leggi quadro di settore e finiscono per avere un notevole impatto nell’uso del territorio. Dopo alcune sospensioni e l’esame di numerosi subemendamenti, l’aula ha alla fine deciso di consentire la realizzazione di serre mobili, purche’ siano realizzate senza opere murarie, e di permettere in zona agricola la costruzione di impianti per la produzione di energie da fonti rinnovabile. Quanto alle piscine il compromesso raggiunto prevede che in area agricola possano essere realizzate sia dagli agriturismi che da affittacamere e bed & breakfast, anche se con diverse procedure. L’assemblea ha inoltre modificato le norme per i giovani imprenditori in agricoltura consentendo loro interventi edilizi previa presentazione e approvazione del piano aziendale per lo sviluppo d’impresa e ha aggiunto una disposizione transitoria in materia di varianti ai piani regolatori generali prorogando al 21 dicembre 2009 il termine di adozione fino all’approvazione del primo piano degli interventi. Tra gli emendamenti accolti dall’aula da segnalare inoltre la possibilita’ concessa ai Comuni di adottare varianti ai piani urbanistici generali relative alla realizzazione di interventi di edilizia residenziale pubblica su aree o immobili di proprieta’ di enti pubblici.