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L’ isolamento è sempre sostenibile?

L’isolamento è un tema su cui è necessario porre maggiore attenzione: davvero tutti gli isolanti sono sostenibili?
È vero che il potenziale di risparmio energetico, derivante dal maggiore livello d’isolamento in costruzioni nuove ed esistenti, è molto elevato, ma non sempre l’utilizzo di materiali isolanti per ottenere un buon risultato in termini di comfort abitativo interno è la migliore soluzione al problema. Infatti si rende davvero necessario porre come valore di riferimento non solo il comfort indoor, o la qualità architettonica, ma anche il sistema di produzione del bene e il successivo smaltimento o dismissione: dunque affrontare tutto il ciclo di vita del prodotto. Da qui deriva la domanda: davvero tutti gli isolanti sono sostenibili? E quali sono realizzati e prodotti a partire da materie prime rinnovabili?
Molti isolanti non sono infatti realizzati con materiale rispettoso dell’ambiente e si scontrano con concetti come ‘architettura sostenibile’ e ‘risparmio energetico’ che dovrebbero invece essere alla base di ogni attività e scelta progettuale. Sono diversi i materiali utilizzati che, sia per il sistema di produzione sia per i processi industriali che portano al prodotto finale e allo smaltimento, sono definiti inquinanti e/o nocivi.
È davvero necessario salvaguardare anche l’ambiente lavorativo, interno ed esterno, con una regolamentazione e una formazione degli addetti ai lavori. Sono infatti noti i problemi causati da materiali (oggi molto diffusi), quali: generazione di fibrille irritanti, necessità di indumenti protettivi durante la manipolazione, polverizzazione, marcescenza, precoce invecchiamento, forte tossicità dei fumi. Dalle stesse questioni derivano le iniziative di varie associazioni, enti e Aziende di certificare i materiali con idonee caratteristiche, che dimostrino l’estrazione delle materie prime, la produzione del bene in stabilimento, l’utilizzo del prodotto e la sua dismissione e/o riciclo.
Dunque diversi sono i valori a cui fare riferimento per ritenere un isolante sostenibile o no: rispetto del codice comportamentale in ogni fase operativa, produzione a partire da risorse rinnovabili, effettiva riduzione di costi di smaltimento previsti a ‘fine ciclo vita’, rispetto della salute dell’uomo, attenzione all’impatto ambientale in ogni fase operativa, garanzia di poter essere riutilizzato, alta qualità del prodotto.
Si potrebbe delineare una sorta di elenco di tutti gli isolamenti sostenibili presenti sul mercato. Le macro categorie degli isolamenti termici e acustici naturali, sono 3: Isolanti naturali fibrosi, Isolanti naturali porosi, Isolanti naturali cellulari.
Agli isolanti naturali fibrosi appartengono: Lana di legno, Lana di legno e magnesite, Fibra di legno, Lana di canapa, Lana di fibre di cellulosa, Fibra di mais; della famiglia degli Isolanti naturali porosi fanno parte Argilla espansa, Vermiculite espansa, Perlite espansa, Pomice; tra gli Isolanti naturali cellulari il Sughero tostato espanso e il Sughero pressato compresso.
Determinanti sono le caratteristiche degli isolanti utilizzati in edilizia:
– Conducibilità termica dichiarata (λ) W/m K: è la quantità di calore trasferito in una direzione perpendicolare alla superficie di un’area unitaria, a causa di un gradiente di temperatura, nell’unità di tempo e in condizioni stabili. Il trasferimento è dovuto esclusivamente al gradiente di temperatura; è l’attitudine di una sostanza a trasmettere il calore. Conducibilità termica = flusso di calore / (distanza * gradiente di temperatura) (λ) =watt / (metri × kelvin). Più la conduttività è bassa più è efficace. Per gli isolanti naturali λ va da 0.02 a 012 watt / metri × kelvin.
– Resistenza termica R = s/λ Per ottenere uguale isolamento termico non bisogna riferirsi ad uno spessore uguale, ma ad uguale R. È il parametro che indica la traspirabilità: il vapore d’acqua presente nell’aria attraversa le murature. Minore è la resistenza µ, migliore è la diffusione al vapore del materiale; una bassissima resistenza µ, impedisce la formazione di muffe e condensa superficiale nelle pareti.- Reazione al Fuoco: la classificazione di reazione al fuoco dei materiali è un requisito essenziale che deve essere posseduto già al momento della consegna in cantiere dove è necessario conoscere le caratteristiche del materiale per la sicurezza dei lavoratori.

– L’inerzia termica è legata alla capacità di accumulo del calore (alla massa della parete) e alla conduttività dei materiali. Una certa ‘pesantezza’ della parete unita ad una ridotta conduttività termica costituiscono la migliore soluzione. L’inerzia termica agisce sia con un effetto di smorzamento dell’ampiezza dell’onda termica esterna che con lo sfasamento della stessa, cioè con il ritardo di tempo intercorrente tra l’impatto dell’onda termica sulla superficie esterna del muro, con intensità smorzata, sulla faccia interna del muro stesso. I benefici derivanti da questi due fenomeni sono: l’effetto dello smorzamento, che suggerisce subito la possibilità di ridurre il dimensionamento dell’impianto termico dell’abitazione (ovvero di condizionamento estivo); lo sfasamento indica la collocazione temporale (cioè in quali condizioni termiche ambientali si farà sentire) dell’apparire all’interno dell’abitazione delle condizioni peggiori del clima naturale esterno (minima temperatura notturna, d’inverno; massima insolazione, d’estate).
La tutela ambientale e la sensibilità verso prodotti sostenibili, non sono da percepire come vincoli burocratici o limiti imposti che rallentano l’attività produttiva, ma come strumento e mezzo per diffondere la cultura sostenibile e la competitività nel mercato di produzione dei beni sostenibili.

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