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Nasce ad Aosta nuovo sensore ottico per misurare CO2

Il silicio è noto per le sue applicazioni nella microelettronica, in particolare per la costruzione dei chip nei computer. Ma può anche servire per misurare l’anidride carbonica presente nell’aria. Con questa finalità è stato usato dalla Ribes ricerche, società valdostana specializzata nei settori dei materiali e della sensoristica. La Ribes ha messo a punto un sensore ottico, a base di silicio poroso, per il monitoraggio della CO2.

“Lo strumento è economico, innovativo e con bassi consumi – ha detto l’amministratore delegato, Umberto Bena – potrà essere utilizzato in campo ambientale, nell’industria, nei musei, ma anche negli ambienti domestici”.

L’elemento sensibile è costituito da una microcavità in silicio poroso che funge da filtro ottico per il gas in esame: maggiore è la concentrazione di CO2, minore è l’intensità della luce diffusa, secondo un rapporto di proporzionalità inversa.

Oltre all’anidride carbonica, il sensore è in grado di misurare altri gas a effetto serra e a elevato impatto ambientale. “Inoltre potrà essere impiegato in altri campi – ha aggiunto Bena – come quello agro-alimentare, di acqua, latte e vino, al quale stiamo iniziando a dedicarci”. La ricerca, costata 1,2 milioni di euro, è stata finanziata al 60 per cento dai fondi regionali. Il costo del sensore, in una produzione di massa, potrebbe aggirarsi intorno ai 130 euro.

La Ribes Ricerche, che ha chiuso il bilancio del 2007 con un fatturato di circa 1 milione di euro, da questi nuovi investimenti si aspetta nel 2008 una crescita compresa tra il 25 e il 30 per cento.