La misura faceva parte del piano RePower EU lanciato l’anno scorso per liberarsi dalla dipendenza energetica dalla Russia ed è entrata in vigore ad agosto. Da allora i tagli effettivi sono arrivati al 19% e hanno fatto risparmiare 42 miliardi di metri cubi di gas fossile
La commissaria all’Energia Kadri Simson: presto la proposta sulla riduzione del consumo di gas
(Rinnovabili.it) – L’Europa ha superato bene l’inverno 2023 ma i veri problemi possono arrivare dalla prossima stagione fredda. Il 9 marzo gli stoccaggi di gas dei Ventisette erano pieni al 57,54%, con i due paesi con più capacità di storage – Italia e Germania – rispettivamente al 57,48% e al 65,42%. Più del doppio dei livelli di marzo 2022. Ma i prossimi mesi sono ancora troppo incerti ed è meglio prendere tutte le precauzioni del caso. A partire dal prolungamento per un altro anno degli obiettivi di riduzione della domanda di gas del 15% per ciascun paese.
Lo ha annunciato ieri la commissaria UE all’Energia Kadri Simson. “Proporrò agli Stati membri di prolungare la riduzione volontaria della domanda del 15% fino al prossimo anno. Questo metodo ha funzionato bene ed è la migliore garanzia per raggiungere un livello adeguato di stoccaggio entro novembre”, ha spiegato.
Risultati positivi nel 2022 per la riduzione della domanda di gas
Nell’ultimo anno, tramite questa misura inserita nel piano RePower EU, la riduzione della domanda di gas tra agosto 2022 e gennaio 2023 è arrivata al 19%, pari a un risparmio di 42 miliardi di metri cubi (bcm) di gas. Per paragone, il consumo annuale italiano batte intorno ai 70-75 bcm.
Anche sul versante degli acquisti di gas l’anno passato ha risultati positivi. I timori di una carenza di gas sui mercati tale da costringere a chiudere interi settori dell’economia non si sono concretizzati. E i prezzi sono in discesa libera. Ma restano molti punti interrogativi su cosa potrà succedere da qui fino a novembre, l’inizio della stagione termica. Soprattutto, pesa l’incognita della ripresa dell’economia cinese, in grado di calamitare i cargo di gas naturale liquefatto e mettere in difficoltà il vecchio continente.
Riduzioni del consumo di gas che restano quindi necessarie – insieme ad altre misure del RePower EU come l’accelerazione sull’energia pulita – per riuscire a raggiungere il 90% di storage al 1° novembre e, al tempo stesso, dare un’altra sforbiciata alle importazioni dalla Russia.
“L’anno scorso abbiamo ricevuto circa 20 bcm di Gnl russo. Penso che possiamo e dobbiamo liberarci completamente del gas russo il prima possibile, sempre tenendo conto della nostra sicurezza di approvvigionamento. Incoraggio tutti gli Stati membri e tutte le aziende a smettere di acquistare il Gnl russo e a non firmare nuovi contratti con la Russia una volta scaduti quelli esistenti”, ha dichiarato Simson.