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Gallegher il caso “biocarburanti” è tuo

Il professor Gallegher, e il rapporto che porta il suo nome, potrebbero ribaltare l'ottica con cui la Gran Bretagna e non solo, guarda ai biocarburanti, un problema non da poco che si porrà la prossima settimana a Londra

E’ “significativo” l’impatto sull’aumento dei prezzi delle derrate alimentari determinato dallo sviluppo dei biocarburanti.
Sono le conclusioni di un’analisi, chiamata “Rapporto Gallegher”, dal professor Ed Gallagher, responsabile dell’Agenzia per i combustibili rinnovabili. Il rapporto verrà reso noto la settimana prossima al governo britannico e lo spingerà, secondo quanto riporta oggi i il quotidiano The Guardian, a riconsiderare drasticamente i livelli che Regno Unito, ma anche l’Europa avevano stabilito in merito all’impiego di biocarburanti al posto del greggio e derivati.
Ad esempio il rapporto chiede chiarezza sulle differenze tra i biocarburanti di “prima generazione”, che da cereali commestibili (e che quindi possono causare un rialzo dei prezzi del cibo) e quelli sperimentali di “seconda generazione”, basati su piante fibrose non alimentari.
In realtà questo studio rivoluziona del tutto il ruolo dei biocarburanti nella lotta contro il “global warming”. E così proprio sia l’etanolo derivato dai cereali che il biodiesel da oli vegetali erano considerati fondamentali nella lotta all’effetto serra, ora invece… Nel rapporto si chiederà al governo, prima di fissare nuovi obiettivi, di approfondire le conseguenze sull’impatto agricolo, su quello ambientale e sul prezzo del cibo, che potrebbe provocare ogni diversa tipologia di biocarburante. Questione peraltro che è stata l’argomento chiave del vertice Fao di Roma. Stati Uniti e Brasile, (entrambi produttori di biocarburanti su vasta scala) in quella sede respinsero decisamente l’ipotesi che nel documento finale si facesse riferimento a tutto ciò come rapporto di causa-effetto.
Ma non va dimenticato che secondo le stime del Fondo monetario internazionale, l’impatto dei biocarburanti sul costo del cibo è addirittura del 20-30%.