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REAMIT combatte lo spreco alimentare con l’IoT

Il progetto REAMIT dimostra che la tecnologia è preziosa per combattere lo spreco alimentare. L’IoT non avvantaggia solo le aziende, ma ha un potenziale valore sociale da non trascurare. L’obiettivo è raggiungere zero spreco alimentare e garantire la qualità dei prodotti venduti

Image by Pete Linforth from Pixabay

Evitare lo spreco alimentare è un dovere etico e ambientale. L’ultima proposta viene da REAMIT ed è all’insegna della tecnologia IoT.

L’idea del progetto REAMIT

Il progetto REAMIT (Improving Resource Efficiency of Agribusiness supply chains by Minimizing waste using big data and IoT sensors) coinvolge varie organizzazioni del settore agroalimentare e tecnologico e alcuni atenei, tra cui le università britanniche Nottingham Tent University (NTU), University of Essex e University of Bedfordshire com partner principale.  

Lo spreco alimentare riguarda l’intera catena di approvvigionamento, ovvero aziende agricole, siti di imballaggio, trasformatori alimentari, distribuzione, logistica, grossisti e dettaglianti.

Utilizzando la tecnologia per monitorare e registrare costantemente la qualità degli alimenti in tempo reale, le aziende che partecipano al progetto REAMIT mirano a raggiungere zero spreco alimentare e garantire la qualità dei prodotti da vendere.

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Il latte materno donato

Tra le aziende che hanno aderito a REAMIT c’è un’organizzazione molto particolare, la Human Milk Foundation (HMF). Questa organizzazione di beneficienza fornisce a bambini bisognosi latte materno donato e deve aderire alle rigide linee guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE).

Per garantire la qualità e la sicurezza del latte umano è fondamentale mantenere la catena del freddo, visto che il trasporto avviene tra case, ospedali e centri di stoccaggio.

REAMIT posiziona i sensori nelle scatole sigillate per il trasporto. Ogni trenta minuti vengono monitorate la temperatura e l’umidità del latte, ogni due minuti il localizzatore GPS invia i dati.

In questo modo è possibile sapere in tempo reale se la temperatura del latte supera quella consentita e quindi si riduce al minimo lo spreco di un “prodotto” limitato.

La tecnologia IoT consente anche la tracciabilità geografica del latte, ovvero dice dove si trova, in quali condizioni e quando è arrivato a destinazione.

Infine, e non è meno importante, l’ottimizzazione del raffreddamento durante il trasporto permette di ridurre le emissioni di carbonio risparmiando energia.

Piatti africani surgelati

YumChop Foods è un’azienda che prepara piatti africani senza coloranti né conservanti, ma con ingredienti freschi. I prodotti surgelati di YumChop Foods vengono trasportati e conservati in distributori automatici pubblici: qui il cibo viene consegnato caldo ai clienti grazie a forni a microonde incorporati nei distributori.

Anche in questo caso i sensori IoT sono posizionati nei congelatori dello stabilimento di produzione: la tecnologia di REAMIT monitora la stabilità della temperatura durante il trasporto, evitando qualunque spreco e quindi perdita economica per il produttore.

Vendita di alimentari

Musgrave Group è la principale azienda di vendita al dettaglio, commercio all’ingrosso e ristorazione dell’Irlanda del Nord. Cercava di ridurre il volume degli sprechi alimentari, aumentare la durata di conservazione dei prodotti e ridurre le perdite: la collaborazione con REAMIT è stata decisiva per raggiungere questi obiettivi.

Sono stati posizionati i sensori nei furgoni per controllare che l’apertura e chiusura degli sportelli dei furgoni durante le consegne non alterasse la catena del freddo. In tal caso scatta un avviso immediato.

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IoT e spreco alimentare

Le applicazioni dell’IoT aprono infinite possibilità nella lotta allo spreco alimentare: se vogliamo dimezzarlo entro il 2030 vanno potenziate. Ad esempio, l’analisi dei dati permette di ordinare le scorte su richiesta anziché sulla stima; l’inventario delle scorte con dispositivi IoT e analizzato con tecniche Big Data permette una migliore pianificazione; con il monitoraggio e la tracciabilità in tempo reale si riducono i costi finanziari e le emissioni di gas serra delle spedizioni inutili.

Sarebbe interessante anche creare una rete tra produttori, autorità locali e banche alimentari per la ridistribuzione del cibo; quello che proprio non è utilizzabile può essere inviato direttamente al compostaggio, alimentazione animale o altri processi di produzione per ridurre al minimo il volume dei rifiuti.

Il progetto REAMIT dimostra che la tecnologia è preziosa per combattere lo spreco alimentare, e che l’IoT non avvantaggia solo le aziende, ma ha un potenziale valore sociale da non trascurare.