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Un anno di guerra in Ucraina: le rinnovabili in Europa ci hanno fatto risparmiare 12 miliardi

Grazie a nuova capacità installata e condizioni meteo favorevoli, negli ultimi 12 mesi la generazione da sole e vento è cresciuta del 10%, abbastanza per rimpiazzare 9 bcm di gas

Eolico e solare 2022
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I dati del think tank Ember sul ruolo delle rinnovabili in Europa

(Rinnovabili.it) – In un anno di guerra, la crescita di eolico e solare ha fatto risparmiare all’Europa spese per 12 miliardi di euro in gas fossile. La generazione da sole e vento, rispetto al 24 febbraio del 2022, è salita di 50 TWh e l’anno scorso ha raggiunto la quota record in UE del 23%. Dati che parlano chiaro: le rinnovabili in Europa hanno dato una grossa mano a contenere l’impatto della crisi.

Il ruolo delle rinnovabili in Europa

La crescita della generazione da pannelli e turbine è arrivata al 10% anno su anno, in parte grazie alle nuove installazioni e in parte per via di condizioni meteo favorevoli. In tutto, negli ultimi 12 mesi i TWh generati da sole e vento sono stati 546, 50 in più rispetto allo stesso periodo del 2021-2022. Senza questo apporto, la crisi sarebbe stata decisamente più dura, nota il think tank Ember in un dossier pubblicato di recente.

“Oltre alla corsa alla sostituzione del gas russo, l’anno scorso la produzione nucleare e idroelettrica ha subito notevoli carenze in tutta l’UE a causa della siccità e della chiusura degli impianti. Ciò ha creato un grande vuoto di produzione, che è stato colmato in gran parte dall’energia eolica e solare e dal calo della domanda dovuto all’impennata dei prezzi dei combustibili fossili”, notano i ricercatori di Ember. Solo l’aumento di generazione delle rinnovabili in Europa citato prima ha ridotto il fabbisogno di gas fossile di 9 miliardi di metri cubi (bcm).

-60% di gas dalla Russia

Dal 24 febbraio di un anno fa, l’UE ha importato 330 bcm di gas, di cui 54 (il 16%) dalla Russia. Le importazioni totali di gas sono diminuite solo del 5% (19 bcm) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma le importazioni russe sono crollate del 60% (82 bcm, più dell’intero fabbisogno di gas dell’Italia in un anno). Ma non è ancora tempo di dormire sugli allori, avverte il think tank.

“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha scosso l’Europa. Improvvisamente, le vulnerabilità dovute alla dipendenza dai combustibili fossili sono diventate una cruda realtà. Nell’ultimo anno si è cercato di affrontare questi rischi accelerando la transizione verso un sistema energetico più pulito e sicuro. A un anno dalla devastante guerra della Russia in Ucraina, è fondamentale che l’UE espanda rapidamente l’energia solare ed eolica per raggiungere un’indipendenza energetica permanente”, rimarca Sarah Brown di Ember.