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Metano-idrogeno per il riscaldamento domestico: in Germania si testa un 7:3

Il progetto tedesco "Hydrogen Island Öhringen" è pronto a testare una miscela contenente il 30% di idrogeno verde nei sistemi di riscaldamento residenziali di alcune famiglie tedesche

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Credits: Netze BW

Idrogeno per riscaldare e cucinare? Ci prova anche la Germania

(Rinnovabili.it) – Anche la Germania ha aperto le porte ai primi esperimenti di riscaldamento domestico a idrogeno. Nelle prossime settimane, infatti, le famiglie partecipanti al progetto Wasserstoff-Insel Öhringen (letteralmente “Isola dell’idrogeno di Öhringen”) potranno scaldarsi e cucinare con una miscela di gas contenente il 30 per cento di idrogeno verde. L’obiettivo? Dimostrare come il vettore possa essere impiegato già oggi per decarbonizzare i consumi residenziali senza bisogno di costose modifiche all’infrastruttura esisteste; sia lato rete che lato consumatore.

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In realtà l’iniziativa, guidata dalla società Netze BW, ha preso il via nel 2021 creando nel comune di Öhringen un’area disaccoppiata dalla rete del gas naturale esistente. In questa sorta di isola, che comprende la sede della Netze BW e circa 30 famiglie, è stata lanciata un progetto a due fasi coinvolgendo prima gli uffici dell’azienda e solo successivamente per le abitazioni private.

La prima fase, partita nell’estate dello scorso anno, ha testato una miscela metano-idrogeno al 30 per cento. La seconda fase è partita invece nell’autunno 2022 con una miscela contenente l’8 per cento di idrogeno da incrementare progressivamente. Come ha spiegato la leader del progetto, Heike Gruener, alla Reutersentro le prossime due settimane, aumenteremo la quota dall’8 per cento al 20 per cento e due settimane dopo, arriveremo al 30% […] Ovviamente stiamo cercando di dimostrare che anche l’idrogeno al 100 per cento può funzionare. Ma ciò non avverrà prima della metà di questo decennio”.

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Primo progetto di questo genere in Germania, Wasserstoff-Insel Öhringen ottiene il vettore grazie ad elettrolizzatore alimentato da impianti rinnovabili. Quindi viene temporaneamente stoccato, miscelato alla rete del gas naturale e iniettato nella “rete insulare”.  “Il coinvolgimento delle famiglie – si legge sul sito aziendale – è particolarmente importante per uno scenario di funzionamento della rete il più realistico possibile: ognuno, infatti, ha comportamenti di utilizzo diversi e la tecnologia installata non è mai la stessa”.