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L’Architettura bioclimatica del Ferrero Technical Center, primo esempio di manifattura 4.0

Completato il nuovo polo Ferrero in provincia di Cuneo, esempio di architettura bioclimatica che integra il concetto di slow architecture alle funzioni industriali

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FDG Ferrero Technical Center Photo credits: LorenzoBartoli

Il progetto è firmato dal team Frigerio Design Group

(Rinnovabili.it) – E’ a pieno regime il nuovo polo di innovazione tecnica della Ferrero ad Alba, nel cuneese. Esempio unico di architettura bioclimatica applicata ad un complesso industriale, il Ferrero Technical Center progettato da Frigerio Design Group rispondere ai principi della manifattura 4.0 puntando a una produzione automatizzata e interconnessa, con una reciprocità tra uomo e macchina, in relazione con il suo ecosistema.

Il design è frutto di un concorso internazionale indetto nel 2017 e nasce dall’esigenza di rendere interconnesse le attività di progettazione dei nuovi impianti con l’officina dove gli stessi vengono preassemblati.

Slow architecture

L’architettura bioclimatica del nuovo polo Ferrero Technical Center segue i principi della slow architecture del team della Frigerio Design Group. L’edificio è studiato per vivere nel tempo, senza pesare sul contesto naturale grazie ad una ridotta impronta ecologica. La relazione era tutt’altro che semplice dovendo confrontarsi con il meraviglioso paesaggio delle Langhe, Patrimonio Mondiale Unesco. Proprio dal contesto prende ispirazione il progetto ricreando gli elementi del territorio, della natura e dei suoi colori attraverso geometrie astratte con tonalità calde del paesaggio tipico autunnale. Il volume del nuovo polo Ferrero unisce opacità e trasparenze a seconda delle esigenze: le officine che occupano i piani inferiori sono nascoste alla vista da una facciata opaca, mentre gli uffici dei piani superiori sfruttano un involucro vetrato per massimizzare gli apporti luminosi.

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Tutte le parti tecniche e gli impianti sono integrati nelle facciate o nascosti nel mezzanino, mentre la copertura piana e aggettante si trasforma in una pensilina frangisole a protezione delle vetrate degli uffici. Il tipico shed industriale, che qui non poteva essere riproposto a causa della stratificazione delle funzioni, si trasforma in quelle che l’architetto Enrico Frigerio definisce le “branchie” dell’edificio, veri e propri elementi che permettono all’edificio di respirare facendo circolare l’aria.

La struttura lascia spazio anche al verde interno con i “giardini volanti”, patti interni inseriti nel grande open space per migliore la funzione bioclimatica, acustica ed estetica.

Architettura bioclimatica e Nearly Zero Energy Building

Il Ferrero Technical Center si estende lungo 12.700 mq ed ospita oltre 200 dipendenti. L’attenzione alla progettazione ha permesso di completare un’architettura bioclimatica che massimizza gli apporti passivi e limita l’utilizzo delle risorse abbattendo l’impiego di energia tanto da essere definito un Nearly Zero Energy Building. Il volume compatto ed i materiali industriali montati a secco, massimizzano gli apporti passivi di luce, aria e soleggiamento, limitando al contempo le risorse impiegate senza sprechi.

L’impianto fotovoltaico in copertura garantisce una produzione pari a 300 kW di picco, mentre la ventilazione naturale è assicurata dalle aperture contrapposto sui due lati della facciata. La climatizzazione degli uffici avviene grazie ad un sistema radiante a soffitto che funziona a 40° anziché con i canonici 70°C, svolgendo allo stesso tempo una funzione fonoassorbente.