Il catalogo Unboxing Carbon calcola la CO2 incorporata dei materiali costruzione, per imparare a ridurre l'impronta di carbonio e puntare ad un'edilizia sostenibile
Entro il 2050 tutto il costruito dovrà appartenere all’edilizia sostenibile ad emissioni zero
(Rinnovabili.it) – Pochi mesi fa è stato pubblicato il report dell’Onu “Emission Gap 2022” nel quale si sono delineate con chiarezza le azioni che dovremmo realmente compiere per allinearci all’obiettivo dell’accordo di Parigi. Il settore delle costruzioni è ovviamente parte delle 5 macro economie che più di altre sono responsabili delle emissioni globali. Ma spostarci verso un’edilizia sostenibile implica azioni a tutto tondo ed un’attenta programmazione.
Infatti, osservando unicamente i livelli di CO2 emesse dagli edifici durante il loro funzionamento, il bilancio sul totale non è altissimo: l’edilizia si ferma a circa il 5,7% del totale (3 Gtonnellate di CO2 l’anno). Ma sappiamo bene che è solo la punta dell’iceberg. Sono le emissioni indirette provocate dal settore il vero problema e la produzione dei materiali da costruzione è certamente in vetta alle strategie da migliorare.
Nello scenario più ottimistico prospettato dal report dell’ONU, le emissioni del residenziale rispetto ai livelli del 2015 dovrebbero ridursi di un 45-65%. Arrivando alle zero emissioni entro il 2050.
Ma conosciamo davvero le emissioni prodotte dai materiali da costruzione che più frequentemente utilizziamo?
Per aiutare i progettisti a rispondere alla domanda il team green dello studio danese Henning Larsen ha prodotto un manuale, ovviamente open source, dove ha raccolto e catalogato i principali materiali da costruzione. Nella guida, che prova a puntare ad un’edilizia più sostenibile, sono elencate tutte le componenti necessarie per aiutare gli architetti nella scelta di materiali sempre più sostenibili ed efficienti per limitare il riscaldamento globale provocato dal comparto edile.
Il Catalogo Unboxing Carbon
In effetti, Unboxing Carbon, è una raccolta grafica estremamente intuitiva e di facile comprensione. I materiali sono suddivisi in base alla categoria costruttiva: mattoni, rivestimenti in piastrelle senza sottostruttura, rivestimenti in ceramica, rivestimenti in pietra naturale, ardesia, rivestimenti in legno, GRC, cemento polimerico e fibrocemento, alluminio e acciaio, pannelli di vetro, plastica pannelli sandwich metallici, fino ad arrivare alle vernici esterne.
Catalogati poi secondo i dati raccolti dalle certificazioni EPD (dichiarazioni ambientali di prodotto). Il catalogo riporta la CO2 equivalente emessa per prodotto in base allo spessore e rilevata nelle fasi iniziali della produzione (A1-A3), ovvero approvvigionamento delle materie prime, trasporto e fabbricazione. Dove possibile il manuale Unboxing Carbon riporta anche la densità del materiale, la resistenza al fuoco e la durata della vita media.
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Chiaramente nel catalogo il legno emerge come il materiale ideale per un’edilizia sostenibile, avendo un valore negativo di Co2 equivalente. Rapporto completamente invertito per acciaio e cemento, che superano i 35 kg di CO2e. Proprio relativamente alle costruzioni di edifici in legno, Henning Larsen ha pubblicato un ulteriore contributo dove illustrare le potenzialità di questo materiale, considerato il più green.