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I Governi europei puntano sul sostegno alle auto ecologiche, ma in Italia…

Il commento dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri sui dati UE sulle immatricolazioni auto a giugno che evidenziano una flessione del 7,9%

Si sta diffondendo in Europa una crescente attenzione fiscale all’aspetto ecologico della motorizzazione privata. A sottolinearlo è l’UNRAE commentando i dati UE sulle immatricolazioni degli autoveicoli nel mese di giugno. Mentre il mercato continentale, secondo quanto diffuso oggi dall’ACEA, chiude in passivo del -7,9%, fra i grandi mercati dell’Europa occidentale la Francia – rivela l’UNRAE – appare l’unica in reale crescita, grazie all’iniziativa bonus/malus che premia l’acquisto di auto a basso tenore di CO2. E non è sola. Anche la Spagna, infatti, è alla vigilia del lancio di un nuovo piano di ecoincentivi per migliorare la qualità del circolante, mentre in Germania l’Associazione degli importatori chiede al Governo iniziative che vadano in favore di chi acquista vetture meno inquinanti. Una tendenza generalizzata dunque che tuttavia stenta a conquistare anche l’Italia. “L’ampliamento dell’ecobonus alle auto Euro 2 con prima immatricolazione nel 1997 e nel 1998 – spiega Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’UNRAE – sarebbe una misura dall’elevato valore ecologico, perché si andrebbero a sostituire, con auto tecnologicamente avanzate, vetture meno sicure, più inquinanti e dall’elevato consumo e questo sarebbe in linea con l’orientamento che vanno assumendo molti Paesi. Inoltre, ciò costituirebbe un valido sostegno al mercato, che oggi sta soffrendo molto e che, non dimentichiamolo, ha anche la funzione di alimentare le casse dello Stato con il gettito Iva”.

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