Rinnovabili • Traumi climatici: gli effetti durano anni

I traumi climatici provocano deficit cognitivi significativi per anni

E' il primo lavoro che indaga l’impatto a lungo termine dei traumi climatici attraverso l’analisi di circa 100 persone toccate in vario modo dal Camp Fire, uno dei mega-incendi più devastanti di sempre in California

Traumi climatici: gli effetti durano anni
Foto di Robina Weermeijer su Unsplash

Secondo uno studio apparso su PLOS, i traumi climatici hanno effetti anche a lungo termine

(Rinnovabili.it) – La crisi climatica ci rende più difficile mantenere la concentrazione. E riduce per anni la nostra stessa capacità di ragionare. È l’effetto dei traumi climatici, cioè i problemi di salute mentale con cui deve fare i conti chi è esposto a eventi climatici estremi.

Lo ha stabilito uno studio pubblicato su PLOS condotto da ricercatori della Università della California di San Diego e dell’Università Statale della California. Il primo ad indagare sull’impatto a lungo termine dei traumi climatici attraverso l’analisi di circa 100 persone toccate in vario modo dal Camp Fire, uno dei mega-incendi più devastanti di sempre che causò 85 vittime, ridusse in cenere oltre 600 km2 e distrusse quasi 20mila edifici.

L’impatto dei traumi climatici

“Deficit cognitivi significativi”: è questo il risultato dello studio condotto con elettroencefalogrammi sui partecipanti che avevano avuto a che fare con l’incendio. I macchinari hanno registrato l’attività cerebrale durante sessioni di 40 minuti in cui venivano sottoposti a vari stimoli, tesi a valutare l’attenzione selettiva, l’inibizione della risposta, l’elaborazione dell’interferenza (cioè la capacità di non farsi distrarre), la memoria operativa e l’elaborazione dell’interferenza legata alle emozioni.

I partecipanti sono stati divisi in 3 gruppi: quelli che erano stati interessati direttamente dal Camp Fire, quelli che ne erano stati toccati solo indirettamente, e un ultimo gruppo che non aveva alcuna connessione con il mega-incendio. I ricercatori hanno stabilito che i primi due gruppi faticavano più del gruppo di controllo nel gestire le distrazioni che si presentano durante lo svolgimento di un’attività.

Mentre per le altre tipologie di attività non sono stati riscontrati valori significativamente diversi. Cosa significa? “Il fatto che non siano stati osservati effetti su altri domini della cognizione, diversi dall’elaborazione delle interferenze, potrebbe essere dovuto al fatto che questi sono suscettibili di impatti acuti ma non cronici, scrivono gli autori.

In altri termini, nella fase acuta si possono dare dei disturbi non catturati da questo studio. Ma da studi precedenti sì. Tutti realizzati nell’imminenza dell’evento estremo. Mentre questa ricerca ha coinvolto i partecipanti da 12 a 18 mesi dopo l’esposizione al Camp Fire.

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