Bani, Associazione Riscaldamento Senza Emissioni (ARSE): “Bene la direttiva, ora stop a ogni incentivo alle caldaie a gas”
Il prossimo 9 febbraio è previsto il voto della Commissione energia del Parlamento europeo sulla direttiva sull’efficientamento energetico degli immobili, che sarà poi definitivamente varata dal Parlamento entro il 13 marzo. Entro il primo gennaio del 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica «E». Dopo altri tre anni, nel 2033, sarà necessario un altro scatto e arrivare alla classe «D». E infine, sarà necessario arrivare tra il 2040 e il 2050 alle emissioni zero.
Positivo il commento di Riccardo Bani, presidente dell’Associazione Riscaldamento Senza Emissioni (Arse): “Bene la direttiva, gli edifici sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra nell’Ue. La revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, parte del pacchetto “Pronti per il 55%”, contribuirà a rendere gli edifici più efficienti sotto il profilo energetico, dunque le famiglie avranno come risultato immediato della transizione ecologica quello di pagare bollette più basse. Occorre dire stop agli incentivi all’installazione di caldaie a gas, anche se a condensazione e di ultima generazione, perché è uno spreco di soldi pubblici rispetto alla finalità di migliorare l’efficienza energetica degli immobili e ridurre l’inquinamento”.
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“Sono francamente inappropriate le parole con cui da diverse parti si è bollato il provvedimento, parlando di ‘scure, o stretta, sulle case degli italiani’. Questa accelerazione green – aggiunge Bani – va semplicemente nella direzione del buonsenso, e l’Europa lo ha dimostrato ad esempio escludendo l’ipotesi di imporre limitazioni agli affitti di immobili in classe G”.
“E’ bene ricordare che nel comparto residenziale italiano il peso delle categorie più energivore (E, F, G) raggiunge il 75%. E’ di tutta evidenza dunque la portata in termini di città inquinate e energivore, per cui occorre accelerare sull’elettrificazione dei consumi termici con l’installazione di pompe di calore, e occorre fare ogni sforzo possibile per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, promuovendo le comunità energetiche o l’autoproduzione, soluzioni concrete ai fini dell’autonomia energetica del nostro Paese” – conclude Bani.