Un’ambasciata ‘verde’ nel cuore di Roma. E’ quella britannica che, adottando politiche rigorosamente in difesa dell’ambiente, con un occhio costantemente puntato dal problema mondiale dei cambiamenti climatici, fa da ‘apripista’ proponendosi come modello virtuoso. Perche’, ha spiegato il primo segretario con delega ai temi energetici e ambientali, Stephen Lowe, in un incontro promosso dalla stessa ambasciata, ”e’ importante dare l’esempio”. Innanzitutto la sede acquista esclusivamente energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (eolico e idroelettrico) attraverso un particolare contratto con l’Acea. Grazie a cio’, nel 2007 l’ambasciata britannica ha risparmiato all’atmosfera 430 tonnellate di emissioni di Co2. Inoltre, sono stati installati pannelli solari per la produzione di acqua calda ed impianti per la raccolta di acqua piovana per l’irrigazione dei giardini. L’ambasciata ha poi adottato impianti di condizionamento idronico ecosostenibile e gli uffici sono arredati con mobili certificati a garanzia della provenienza del legno da foreste non primarie. Ma non finisce qui: e’ stata anche adottata una politica di incentivazione all’utilizzo dei mezzi pubblici tramite biglietti gratuiti a disposizione del personale per appuntamenti di lavoro in citta’, e sulla rete intranet e’ disponibile un manuale verde per tutti i dipendenti. In questa ambasciata, ancora, si utilizza carta esclusivamente riciclata, che viene poi nuovamente riutilizzata e venduta dando il ricavato in beneficienza. ”Non lo facciamo solo perche’ e’ la cosa giusta da fare – ha spiegato Lowe – ma anche per dare un esempio concreto prima di promuovere una politica a sostegno dell’ambiente nei tavoli istituzionali. Inoltre, la politica verde si rivela anche molto conveniente nel medio-lungo termine. E’ questo – ha concluso – il messaggio che vogliamo diffondere”.