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ENEA: alla sfida energetica si risponda con la ricerca tecnologica

Presentato il Rapporto che analizza e descrive la situazione energetico-ambientale del Paese dell'ultimo anno, illustrando l'evoluzione del quadro italiano per quanto riguarda domanda e offerta di energia, ricadute ambientali, sviluppi tecnologici e politiche su scala internazionale, nazionale e locale

Risparmio ed efficienza energetica, energie rinnovabili, e nucleare: questi sono gli ingredienti della ricetta ENEA per allentare la dipendenza del petrolio e per combattere l’aumento costante delle emissioni di CO2, e punti clou del Rapporto Energia e Ambiente 2007. Nella sua IX edizione, il documento, presentato oggi dal Presidente dell’ente, Luigi Paganetto, sottolinea come alle questioni dell’approvvigionamento, della sicurezza, del costo dell’energia, si possa rispondere efficacemente “rendendo più equilibrato l’apporto delle diverse fonti, mentre alle sfide del cambiamento climatico e dell’espansione dei consumi, sia necessario rispondere non solo con l’efficienza energetica e con la promozione delle tecnologie a emissione zero, ma soprattutto con l’accelerazione del cambiamento tecnologico”. Ciò significa un forte impegno nella ricerca che oggi mostra in Italia investimenti inadeguati, soprattutto nel confronto con i maggiori paesi europei, facendo registrare una contrazione della spesa pubblica in ricerca e sviluppo energetica, ambientale ed industriale. E ciò è tanto più evidente nello sviluppo delle tecnologie per le energie rinnovabili. Qui l’Italia – scrive il Rapporto – manifesta “un’evidente debolezza competitiva rispetto alle performance europee e presenta, almeno per ora, fragili presupposti per la costruzione di una nuova capacità competitiva in questo ambito”. Tuttavia nelle simulazioni solare, biomasse, biocombustibili e le altre rinnovabili sembrerebbero comunque raggiungere gli obiettivi assegnati dall’Europa e permettere di ottenere un risparmio del 22% in CO2, con investimenti stimati in 15 miliardi di euro nel 2020 e 20 miliardi di euro in ognuno dei due decenni successivi Riconfermata inoltre “l’importanza decisiva dell’investimento nelle tecnologie per l’efficienza energetica e, in particolare, in quelle per l’efficienza negli usi finali dell’energia, perché da tale investimento dipende, secondo la simulazione, il 45% della riduzione delle emissioni”. Insieme al nucleare di terza generazione (che dovrebbe ridurre le emissioni del 6% entro il 2020 e del 10% entro il 2040) questo nuovo mix potrebbe permettere, nel 2020, di contrarre la dipendenza dai combustibili fossili dal 91% del 2005 al 79% nel 2020 fino al 60% nel 2040.

Il rapporto è visibile “qui”:https://www.enea.it/produzione_scientifica/pdf_volumi/V08_05Analisi2008.pdf

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