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La Nuova Zelanda dice sì al mercato delle emissioni

Sarà così il primo paese fuori dell’Unione Europea ad aver adottato un Emission Trading Scheme (ETS)

Con 63 voti favorevoli contro 57 il parlamento monocamerale di Wellington ha definitivamente approvato la legge che crea, a partire dal prossimo anno, un Emission Trading Scheme (ETS) con il sistema “cap and trade”, vale a dire basato su vincoli e commercio delle emissioni. Un dibattito sofferto, secondo quanto riportano le fonti, ma che permetterà alla Nuova Zelanda di fregiarsi del titolo di “primo paese extraeuropeo” ad instaurare un mercato nazionale delle emissioni. “Per la prima volta, – ha dichiarato il ministro per il cambiamento climatico, David Parker – cominceremo a mettere in conto nella nostra economia i veri costi delle emissioni di gas serra”. L’ETS, continua il ministro, aiuterà il paese a soddisfare gli obblighi del protocollo di Kyoto, agendo da “catalizzatore per far avanzare le tecnologie pulite, creando incentivi per i comportamenti e gli investimenti amici del clima”. La normativa includerà man mano tutti i settori dell’economia a partire da quello delle foreste entro la fine del 2008, i trasporti dal 2009, l’energia stazionaria come quella delle centrali a carbone dal 2010, e l’agricoltura dal 2013.

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