Si parla di un milione di voti, che potrebbe salire esponenzialmente, per il candidato alle presidenziali più “verde”. È la promessa di “Power Vote”
Il fermento elettorale degli Stati Uniti è alle stelle. Il 4 novembre è sempre più vicino e la ricerca per accaparrarsi voti è sempre più frenetica. Certo è che il candidato che dimostrerà di avere il programma energetico più “verde” di sicuro otterrà senza troppi sforzi un milione di voti. È questa la promessa dell’iniziativa “Power Vote”. A guidare il progetto è James Hansen, scienziato della Nasa nonché consulente scientifico di Al Gore, con la coordinazione dall’Energy Action Coalition, più il supporto di 48 gruppi ambientalisti attivi nei campus universitari statunitensi. La campagna è rivolta ai numerosi studenti universitari americani, che Power Vote cercherà di indirizzare verso un voto responsabile. Argomento principe dell’iniziativa è “un futuro energetico pulito”, che è alla base della rivitalizzazione della politica economica americana, che vive un grave momento di crisi, senza perdere di vista la salute malandata del nostro pianeta. In realtà se tutto dovesse andare come previsto, i voti potrebbero aumentare in maniera esponenziale considerato che l’elettorato giovane (18-31 anni) corrisponde al 25 per cento del totale, pari a 50 milioni di voti.