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In India si “fila” l’energia elettrica

Un innovativo arcolaio potrebbe portare nella regione nord-occidentale del Rajasthan non solo filati ma anche preziosa elettricità

La mano guida l’arcolaio e il movimento genera elettricità mentre una batteria collegata permette di accumulare una carica sufficiente a fornire energia ad un’abitazione rurale per diverse ore. “E-charkha”, così si chiama questo filatoio dal doppio uso, è un progetto sviluppato dal Khadi and Village Industries Commission (KVIC), un gruppo no profit promotore del Khadi (tipo di tessuto filato a mano) e sarà formalmente presentato dal Presidente Pratibha Patil il 19 novembre, anniversario della nascita del primo ministro Indira Gandhi. Ma già si sono testati i primi prototipi: l’e-charkha è stato distribuito gratuitamente ad un villaggio di Jatwara, nell’ambito di un regime Fondi per la rigenerazione delle industrie tradizionali, sponsorizzato dal governo centrale, garantendo a tutti gli abitanti una situazione di immunità da tutti i frequenti e lunghi tagli nella fornitura di energia. Due ore di lavoro all’arcolaio, ovvero due ore di carica, corrispondono a 6 – 7 ore di illuminazione, evitando così il pericoloso uso delle lampade a kerosene, realtà diffusa nelle zone rurali in cui la rete elettrica non arriva o presenta problemi di continuità.