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Sarah Palin in difficoltà su clima e ambiente

La vice di McCain alla corsa alla Casa Bianca si trova sotto il tiro degli ambientalisti per le sue dichiarazioni alla Cbs e le sue posizioni assunte sulla trivellazione per trovare nuovi giacimenti petroliferi

La governatrice dell’Alaska si è trovata in questi giorni in qualche imbarazzo in riferimento alla questione ambientale e dell’inquinamento. Ha, infatti, prima ammesso che la minaccia che deriva da surriscaldamento globale è “reale”, ma poi però ha dichiarato che “in un certo senso non importa” sapere se i cambiamenti climatici siano responsabilità dell’uomo. La vice di McCain nelle elezioni presidenziali in un’intervista alla Cbs, ha argomentato che le attività umane “hanno contribuito agli impatti” sul clima. “Non do la colpa solo alle attività umane – ha voluto precisare – perché i modelli meteorologici mondiali sono ciclici. Ma a questo punto – ha continuato – in un certo senso, non importa sapere cosa abbia causato i cambiamenti, il punto è che sono reali e che dobbiamo fare qualcosa”.
Le obiezioni più elementari ed immediate sono in relazione alle soluzioni da adottare. Se le temperature crescono a causa della CO2 che l’industria immette nell’atmosfera gli interventi saranno ben diversi da quello che si potrebbero mettere in atto se il “global warming” fosse determinato da chissà quale fenomeno astrale.
D’altronde, prima di essere scelta per il ticket repubblicano, la governatrice dell’Alaska aveva abbastanza chiaramente sostenuto di non credere che i cambiamenti climatici fossero causati dall’uomo, tesi sostenuta invece da McCain, anche contro la posizione del suo presidente repubblicano Bush. La Palin come era prevedibile è così finita nel mirino degli ambientalisti, anche per la sua approvazione a quelle trivellazioni petrolifere che rischiano di snaturare una riserva naturale del suo stesso Stato.