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Circular Farm, i funghi si producono dai fondi di caffè

Economia circolare, competenze e creatività. Un mix vincente che ha dato origine a Circular Farm, una startup tutta italiana che coltiva i funghi partendo dai fondi di caffè raccolti nei bar dei dintorni. Oltre ai funghi, c’è anche la produzione idroponica di ortaggi biologici

(Rinnovabili.it) – Funghi dai fondi di caffè. Questo è il progetto di economia circolare di Circular Farm, la startup creata nel 2020 da Antonio Di Giovanni a Scandicci, nei dintorni di Firenze.

L’obiettivo da cui è partita è di produrre cibo sano e di qualità rigenerando le risorse e limitando gli scarti.

Dopo la laurea in Agraria, Antonio Di Giovanni ha cominciato a studiare il riciclo dei rifiuti organici. Il primo passo di Circular Farm è stato quello di andare nei bar dei dintorni a raccogliere i fondi di caffè; da lì è iniziata la sperimentazione, ovvero la produzione di funghi Pleurotus Ostreatus e Shiitake.

Rigenerazione delle risorse e rifiuti al minimo

Quella di Circular Farm, pertanto, è una vera e propria rigenerazione delle risorse con una minima produzione di rifiuti.

Il modello Funghi Espresso genera funghi edibili, humus di lombrico e ortaggi. La produzione è veloce e copiosa: dopo circa dieci giorni si può fare la prima raccolta, in mese si raccolgono circa 250 chili di funghi.

La struttura dell’azienda è estremamente essenziale. In un ex-vivaio abbandonato di 1500 metri quadrati che Di Giovanni ha ristrutturato si trovano due container adibiti alla coltivazione dei funghi, due serre per la coltivazione di micro ortaggi e per l’impianto acquaponico, una serra-laboratorio, il pollaio, un magazzino e uno spazio riservato alla didattica.

Non è la prima volta che Antonio Di Giovanni si cimenta nella produzione di funghi, dopo una prima esperienza di economia circolare sostenibile con l’impresa denominata “Funghi espresso”.

Circular Farm parte dai fondi di caffè

Vediamo come funziona il ciclo di produzione: i fondi di caffè raccolti nei bar compongono il substrato per la coltivazione dei funghi.

Quando è esausto, il substrato viene rigenerato con un processo di vermi-compostaggio da cui si ottiene l’humus di lombrico che migliora lo stato del terreno per l’orto sinergico (un tipo di coltivazione che sfrutta la sinergia tra le piante, ne rafforza la resistenza a malattie e parassiti e non richiede l’impiego di prodotti fitosanitari o altri additivi).

L’humus di lombrico è una sostanza preziosa, ricca di sostanze organiche come quella che si trova nel sottobosco. Ne bastano poche manciate per concimare un vaso da trenta litri colmo di terreno.

Una parte dei lombrichi viene inserita nel circuito acquaponico con un sistema di vasche comunicanti.

Coltivazione idroponica degli ortaggi

I lombrichi sono un’ottima fonte proteica per i pesci, i loro scarti organici – opportunamente trasformati – diventano fertilizzanti naturali per la coltivazione di ortaggi fuori suolo, di cui Circular Farm produce circa 300 vaschette a settimana.

La coltivazione idroponica degli ortaggi è biologica e sostenibile: risparmio idrico del 90% circa e nessun uso di prodotti chimici o antiparassitari (la crescita delle erbe infestanti è contrastata con la pacciamatura di teli di materiale naturale).

Circular Farm può essere definita fattoria urbana, e apre la strada a esperienze di coltivazione biologica anche nei centri abitati o nelle loro immediate vicinanze.

Circular Farm consegna i suoi prodotti a domicilio nella zona metropolitana di Firenze con Cargo Bike: sostenibilità assicurata!

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