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“Gli italiani e l’agricoltura”, un rapporto di fiducia

I dati del Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura” confermano come l’agricoltura italiana sia ritenuta un settore strategico del sistema Italia che punta alla qualità, alla multifunzionalità e alla difesa del territorio. È necessario puntare sulla tutela dei prodotti Made in Italy e ci si aspetta maggiore attenzione al settore da parte delle istituzioni

Stefano Patuanelli (a sinistra) e Alfonso Pecoraro Scanio

(Rinnovabili.it) – Un campione di mille persone ha partecipato a “Gli italiani e l’agricoltura”, XII Rapporto realizzato da Fondazione Univerde e Noto Sondaggi in collaborazione con ITA0039 – 100% Italian Taste Certification by Asacert.

Agricoltura, settore chiave per lo sviluppo del Paese

I numeri de “Gli italiani e l’agricoltura” emerge il rapporto positivo degli italiani con l’agricoltura: la ritengono infatti un settore chiave per lo sviluppo del Paese.

L’apprezzamento per i prodotti italiani non lascia spazio a incertezze per quanto riguarda qualità e sicurezza alimentare.

Se il 45% degli intervistati fa acquisti su Internet, il 42% preferisce fattorie o agriturismi, farmer market (36%) e gruppi di acquisto solidale (25%).

Negli acquisti si guarda soprattutto alla qualità (43%) e al buon rapporto qualità-prezzo (26%), con l’occhio alla stagionalità dei prodotti (14%).

Interessante il fatto che il 17% degli intervistati attribuisca importanza al contatto diretto con il produttore, a dimostrare che la fiducia è un valore che orienta negli acquisti.  

Il cibo italiano piace più di quello che arriva dall’estero perché ritenuto più saporito, più genuino e più controllato. Resta forte e stabile nel tempo la contrarietà ai prodotti Ogm (76%).

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La tutela dell’agroalimentare italiano

Interessante il capitolo che “Gli italiani e l’agricoltura” dedica alla tutela del sistema agroalimentare italiano. Nel periodo del Covid si è registrato un aumento della credibilità e della fiducia nel sistema, che ha subito una leggera flessione nei due anni successivi.

Molto apprezzata la campagna #NoFakeFood contro l’agropirateria, anche se alcuni temono che non avrà grandi effetti. Proprio per questo è forte la convinzione che i prodotti agroalimentari Made in Italy non siano abbastanza tutelati all’estero.

Dal 2020 a oggi è progressivamente aumentato (78% nel 2020, 83% nel 2021 e 90% nel 2022) il desiderio di vedere che i prodotti della nostra tradizione agroalimentari siano certificati e garantiti non solo sugli scaffali ma anche nei ristoranti all’estero.

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L’etichetta non deve condizionare ma informare

Sull’importanza delle certificazioni si è espresso Stefano Patuanelli, ministro per le Politiche agricole alimentari e forestali: «Il consumatore vede nella certificazione un valore aggiunto nel momento dell’acquisto o del consumo del prodotto.

Proprio per questo è necessario continuare a lavorare sia nel mercato interno che in quello estero per porre al centro dell’azione politica la difesa dei prodotti certificati, attraverso forme di etichettatura che non creino condizionamento ma informazione, la tutela della dieta mediterranea e opporsi a ogni tentativo di omologazione alimentare, imitazioni, contraffazioni e fake news che non fanno che danneggiare alcune delle più importanti filiere nazionali e tradire la fiducia del consumatore».

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Cresce il consenso per gli agriturismi

Negli ultimi tre anni è cresciuto l’apprezzamento nei confronti delle attività multifunzionali degli agriturismi (per soggiorni, per acquistare prodotti sani o anche solo per mangiare).

È altrettanto positivo il giudizio sulla campagna #IoViaggioItaliano (dal 66% del 2020 all’81% del 2022) che promuove la conoscenza di borghi, prodotti enogastronomici del territorio e tradizioni: quindi piace il turismo anche al di fuori delle grandi città d’arte.

Il ruolo positivo dell’agricoltura per l’ambiente

Il Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura” rileva il ruolo complessivamente positivo dell’agricoltura (76%) per quanto riguarda l’ambiente (mantenimento della tradizione agricola, manutenzione e protezione del territorio, coltivazione biologica, ostacolo alla cementificazione).

A tale ruolo però non corrisponde un guadagno adeguato (66%) tanto che la condizione degli agricoltori è peggiorata (60%).

Sarebbe quindi auspicabile una maggiore attenzione da parte delle istituzioni che invece la maggioranza degli intervistati (64%) ritiene assente.

“Gli italiani e l’agricoltura” conferma l’importanza dell’agroalimentare come fattore di sviluppo economico, sociale e ambientale.

«Su questo tema occorre dunque costruire una competenza anche nel prossimo Governo, rilanciando l’importanza della tutela del comparto agroalimentare italiano dalle contraffazioni.

Ciò permetterebbe di recuperare miliardi di euro di possibile export e di aumentare l’occupazione in questo settore in un momento particolare di difficoltà», afferma Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde.

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