E’ stato approvato, con il voto contrario delle opposizioni, nella seduta congiunta delle commissioni sviluppo economico e ambiente del Consiglio regionale pugliese, il disegno di legge che regola la produzione di energia da fonti rinnovabili e tutela il territorio dalle immissioni inquinanti. ”Nel complesso, l’attenzione di tutti i commissari – ha notato il presidente della quarta commissione, Dario Stefano – ha confermato la rilevanza del tema”. Ad indicare gli obiettivi e’ stato il vicepresidente della Giunta, Sandro Frisullo, intervenuto con l’assessore al territorio, Angela Barbanente. ”Abbiamo condiviso molti emendamenti – ha detto ancora Stefano – con una sinergia di impegno tra governo e commissioni che ha prodotto un testo certamente piu’ completo, da sottoporre alla discussione in Aula. E’ rimasto in sospeso un emendamento della minoranza, sul quale c’e’ il convinto sostegno da parte mia, del collega Mita e degli altri commissari”. Chiede un passaggio in commissione, per un parere non vincolante, degli accordi che la giunta regionale e’ autorizzata a stipulare per autorizzare nuovi impianti. Frisullo si e’ impegnato ”a fornire una risposta dopo aver affrontato col presidente Vendola un argomento che investe le funzioni, i compiti e i poteri di Giunta e Consiglio”.
Introdotti tra l’altro, divieti alla realizzazione di impianti fotovoltaici nei territori agricoli di pregio, nelle zone a tutela ambientale e nei pressi di uliveti monumentali. Sono ritenuti ”incostituzionali e inammissibili” da Nino Marmo (An-Pdl) e ”posti per aggirare una chiara sentenza del Tar di Bari: in nessuna zona e’ possibile un divieto aprioristico, si puo’ vietare solo entrando nel merito, con una valutazione di impatto ambientale”. Profili di illegittimita’, sempre per Marmo, anche per le dichiarazioni degli istituti di credito sulle disponibilita’ finanziarie dei proponenti nuovi impianti. ”Contro la logica e contro le norme basilari del diritto, inoltre, le regole sulla retroattivita”’. Alle prime osservazioni del consigliere di An ha replicato l’assessore Barbanente. ”Per evitare agli operatori di disperdere risorse, e’ preferibile – ha detto – fissare i divieti in anticipo, piuttosto che esporre gli imprenditori a lunghe trafile autorizzative dall’esito tutt’altro che scontato”. Cinque consiglieri chiedono l’iscrizione urgente del ddl all’ordine del giorno del prossimo Consiglio, convocato per il 14 e 15 ottobre.