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Risparmio e efficienza energetica nell’edilizia, 1000 comuni sotto la lente

Presentato oggi a Bologna da Legambiente e Cresme le esperienze più interessanti di riscaldamento domestico, energia pulita e gestione organizzata nelle località più virtuose d’Italia

“I regolamenti edilizi comunali sono una leva fondamentale per promuovere e realizzare politiche ambientali e energetiche innovative”. Questo è quanto affermano congiuntamente Legambiente e l’Istituto di ricerca Cresme dalla presentazione del primo Rapporto dell’Osservatorio nazionale regolamenti edilizi per il risparmio energetico (ONRE) reso pubblico oggi al SAIE di Bologna. L’indagine ha preso in considerazione un campione di 1000 comuni raccogliendo e catalogando 188 regolamenti edilizi, che, attraverso l’obbligo o con i soli incentivi, promuovono un diverso modo di costruire che guarda alla sostenibilità ambientale. “Siamo abituati a ragionare di energia solo in termini di “fonte” (petrolio, gas, carbone, nucleare) e a pensare agli edifici come luogo di consumo di energia prodotta altrove. Quello che invece si viene profilando in questa prima indagine – hanno dichiarato i due curatori dell’indagine – è uno scenario in cui attraverso una profonda innovazione nel modo di progettare, costruire e gestire gli edifici non solo si può ridurre significativamente la domanda elettrica e termica civile, ma addirittura una parte dell’energia potrà essere prodotta dagli edifici e consumata o scambiata con la rete. Le esperienze realizzate in molti comuni italiani in questi anni, spinta da regolamenti edilizi di nuova generazione, è interessante proprio perché hanno prodotto risultati significativi in termini di innovazione, offrendo anche una risposta concreta ai problemi di costo dell’energia delle famiglie”.

L’indagine ha messo in evidenza che in 104 comuni i regolamenti edilizi comunali prevedono prescrizioni obbligatorie che condizionano sempre il rilascio del permesso di costruire (a volte anche quello per la ristrutturazione) ad una serie di adempimenti legati alla produzione di energia da fonti alternative: per lo più la realizzazione di impianti solari termici in grado di consentire la copertura di almeno il 50% del fabbisogno di energia primaria necessaria per la produzione di acqua calda sanitaria e l’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica non inferiore a 0,2 kW per ciascuna abitazione. Sui 104 24 comuni hanno inserito obblighi di risparmio energetico, dall’adozione di sistemi di recupero di acque piovane e grigie da utilizzare per gli scarichi del water e l’utilizzo di materiali naturali e di tecniche costruttive per incrementare l’efficienza energetica al controllo automatizzato dell’illuminazione delle parti comuni e all’orientamento degli edifici per utilizzare al meglio il rapporto luce-ombra. E Sette regolamenti edilizi su 104 indicano una percentuale di copertura del fabbisogno totale di energia degli edifici (15%-20%) che deve obbligatoriamente provenire da fonti rinnovabili quali esse siano (solare, acqua, vento, geotermia, ecc.). “Dall’analisi della provenienza territoriale dei regolamenti edilizi comunali, – spiega Legambiente – risulta evidente una vivacità dei Comuni del nord Italia con oltre 132 regolamenti su 188, rispetto ai 48 del centro, mentre risulta assente la risposta del sud con solo 8 regolamenti. Dal punto di vista regionale, i comuni della Lombardia (59) risultano maggiormente presenti, seguiti da quelli dell’Emilia (40) e della Toscana (27). Infine, dalla Calabria non è arrivato alcun regolamento, mentre un solo regolamento è arrivato da Campania, Basilicata e Sicilia. I dati nel dettaglio possono essere consultati sul “sito”:https://www.legambiente.eu/archivi.php?idArchivio=2&id=4793 di Legambiente.