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Marcegaglia: queste norme uccidono l’industria italiana

Non cambia linea la Confindustria e anche oggi un'intervista del presidente per ribadire ancora la linea contraria alle modalità e ai tempi previsti nel pacchetto clima-energia

“Noi non siamo anti-ambiente. Noi l’impegno per ridurre le emissioni inquinanti lo manteniamo. Ma non con queste norme. Perché così si uccide l’industria europea. E quella italiana prima delle altre”. Queste le parole di Emma Marcegaglia sul “Corriere della Sera” di oggi. “Il governo – ribadisce il presidente di Confindustria – ha capito che non è una questione tecnica, che qui ci giochiamo il futuro. E diamo atto ai ministri interessati, da Andrea Ronchi a Claudio Scajola, da Franco Frattini a Stefania Prestigiacomo del grande lavoro già fatto per far capire anche a Bruxelles che la nostra non è una difesa corporativa, ma la denuncia di un rischio certo: danni enormi alle economie in cambio di benefici infinitesimali per l’ambiente”. La Marcegaglia, dunque, preme su Berlusconi affinché si dia da fare per “sostenere le ragioni dello sviluppo e prendere una posizione molto netta”, suggerendo addirittura di poter arrivare ad un veto.
Marcegaglia inoltre ricorda, sul quotidiano milanese, che il pacchetto Ue pesa, secondo i suoi dati, per “180 miliardi l’anno per le imprese europee, 20-27 solo per quelle italiane”, per una riduzione di CO2 “tra lo 0,3 e lo 0,53′”. E secondo lei si tratta di percentuali irrisorie in assoluto.