Per risparmiare soldi e salvaguardare l’ambiente l’esponente del Pd propone una norma che favorisca l'acquisto e la coltivazione di alimenti prodotti “nell'ambito locale in cui devono essere consumati”
La proposta giunge dal Forum dell’Agricoltura della Coldiretti in corso a Cernobbio: una legge che promuova l’acquisto di alimenti prodotti nello stesso ambito in cui vengono prodotti. Solo a titolo di esempio trasportare un chilo di ciliegie dall’Argentina in aereo per una distanza di circa 12 mila km significa consumare 5,4 kg di petrolio, con conseguente emissione di anidride carbonica pari a 16,2 kg. Un quantitativo non indifferente, che sarebbe più che dimezzato favorendo prodotti locali, permettendo anche un risparmio economico. A farsi portavoce di questa esigenza è Ermete Realacci, Ministro dell’Ambiente del Governo Ombra del Pd, che così spiegala proposta: “E’ stato stimato che un pasto medio percorre più di 1.900 km su camion, navi o aerei prima di arrivare sulla tavola. Si usa, insomma, molta più di energia per portare il cibo nel piatto di quanto questo stesso provveda in termini nutrizionali. Per contrastare questa tendenza, ridurre le emissioni di CO2, ma anche per combattere il caro prezzi, con l’onorevole Susanna Cenni, abbiamo presentato una proposta di legge, già sottoscritta da circa cento parlamentari di tutti gli schieramenti, i cui scopi prioritari sono quelli di favorire il consumo di prodotti alimentari provenienti da filiera corta e di prodotti sani e di qualità per venire incontro alle esigenze di molti consumatori che da una parte ricercano prodotti con prezzi più contenuti e dall’altra sono attenti alle caratteristiche nutrizionali e di sicurezza degli alimenti”. “Si stima – conclude Realacci – che la riduzione delle emissioni di CO2 legata alla minore movimentazione delle merci, al taglio dei tradizionali passaggi della distribuzione come l’imballaggio e il confezionamento possano portare una famiglia a risparmiare, in termini di emissioni annue, anche una tonnellata di CO2”.