Una delle proposte di legge “prevede la figura dell’esperto apistico, pone limiti all’utilizzo degli insetticidi, e protegge l’ape mellifera ligustica"
Via libera alla legge sull’apicoltura e al Piano settoriale di intervento per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario
Il Consiglio regionale del Lazio oggi ha approvato a maggioranza il Testo unificato concernente “Disposizioni per la salvaguardia, valorizzazione ed esercizio dell’apicoltura” e la proposta di deliberazione consiliare n. 81, concernente “Piano settoriale di intervento per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario (LR 15/2000). Quinquennio 2022-2027”.
Il Testo unificato sull’apicoltura (sintesi delle proposte di legge n. 119 e n. 315) è stato presentato in Aula dal presidente della commissione Agricoltura e Ambiente, Valerio Novelli (M5s), il quale ha spiegato che si tratta di un provvedimento “venuto dal basso, migliorato attraverso le audizioni in commissione e che mette ordine nel settore, riconosce l’importanza delle api per il nostro ecosistema, fondamentali per il nostro futuro, difenderle è nostro dovere”. Il presidente dell’ottava commissione ha poi sottolineato che la proposta di legge “prevede la figura dell’esperto apistico, pone limiti all’utilizzo degli insetticidi, e protegge l’ape mellifera ligustica, patrimonio nazionale che tutto il mondo ci invidia”. Novelli, infine, ha citato lo stanziamento di fondi per aiutare gli apicoltori, il ruolo di Arsial e dell’Istituto zooprofilattico, “che – ha detto – devono diventare punto di riferimento per gli apicoltori”.
Anche Giancarlo Righini (FdI) ha messo in evidenza l’importanza del lavoro svolto in commissione: “Abbiamo lavorato seriamente insieme a Novelli per arrivare a questo testo unico; le api sono uno straordinario valore per il nostro ecosistema e l’ape mellifera ligustica garantisce biodiversità nel territorio italiano. L’ape rappresenta uno straordinario indicatore di qualità dell’acqua e dell’aria”, ha aggiunto Righini.
Anche l’assessora regionale Enrica Onorati ha parlato di provvedimento che interviene in un “settore molto importante, che tutela tutto l’ecosistema e che per questo deve essere valorizzato”. Tra gli emendamenti approvati, uno della Giunta allunga i tempi per gli apicoltori per allevare solo l’ape mellifera ligustica, in qualità di specie autoctona. La bocciatura di un altro emendamento, invece, ha causato la non partecipazione al voto finale da parte dei consiglieri di Forza Italia, che avevano chiesto di considerare di più il ruolo delle associazioni private, “che da sempre sono importanti per questo mondo”, ha spiegato Giuseppe Simeone.
In precedenza, nella stessa seduta, il Consiglio regionale del Lazio aveva anche approvato il “Piano settoriale di intervento per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario (LR 15/2000). Quinquennio 2022-2027” (proposta di deliberazione consiliare n. 81), illustrata in Aula dalla stessa assessora Onorati. Il Piano stabilisce le linee guida per le attività finalizzate alla tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario, demandate all’Agenzia per lo sviluppo e l’innovazione in agricoltura della Lazio (Arsial), in attuazione della legge regionale n. 15 del 2000.
Questa legge, infatti, all’articolo 6 precisa il ruolo che deve avere il piano settoriale di intervento nella tutela della biodiversità in agricoltura:
- favorire le iniziative pubbliche e private che tendano a conservare la biodiversità autoctona di interesse agrario e a diffondere le conoscenze e le innovazioni per l’uso e la valorizzazione di materiali e prodotti autoctoni;
- assumere direttamente iniziative specifiche atte alla tutela, miglioramento, moltiplicazione e valorizzazione delle risorse genetiche autoctone;
- prevedere specifiche iniziative per incentivare gli operatori che aderiscono alla “Rete di Conservazione e Sicurezza” e che detengono risorse genetiche tutelate.