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Scaroni: investire nelle rinnovabili, ma Kyoto e il pachetto “20-20-20” inutili

Nel giro di qualche giorno l'a.d. dell'Eni passa da dichiarare di voler investire in rinnovabili più che nel passato, a criticare duramente il protocollo di Kyoto e il pacchetto "20-20-20" dell'UE, definendoli inutili e iniqui

Alcune dichiarazioni rilasciate dall’a.d. Eni in questi giorni sembrano a prima vista contrastare tra loro.
“Gli Stati Uniti seguono a ruota quanto l’Europa già fa da molti anni – ha dichiarato Scaroni – La nostra posizione è che le rinnovabili sono un terreno in cui dobbiamo investire il più possibile soprattutto nella ricerca”, esprimendosi in merito alla volontà del nuovo presidente degli Usa, Barack Obama, di investire molto di più sulle fonti rinnovabili nel prossimo futuro.
“Pensare poi – ha però fatto notare il manager – che le rinnovabili possano dare a breve un contributo significativo al fabbisogno energetico, è un altro discorso. Noi pensiamo che a breve, con le tecnologie esistenti e con quello che sappiamo fare, le rinnovabili, sostanzialmente eolico e solare, rappresenteranno forzatamente una cosa piccola. Proprio per questo noi, come Eni, investiamo in ricerca, in particolare sul solare, e siamo convinti che solo una scoperta tecnologica rivoluzionaria può far sì che le rinnovabili diano un contributo importante al nostro fabbisogno energetico”. A tale proposito Scaroni ha tenuto a ricordare i 50 milioni di dollari investiti in questo tipo di ricerca insieme al Nit, al Politecnico di Milano, quello di Torino e al Centro Donegani.
Ma lo stesso Scaroni qualche giorno prima aveva espresso invece dei giudizi pesanti sulla ratifica italiana del protocollo di Kyoto e sull’adesione dello scorso governo al pacchetto della UE.
“Il programma “20-20-20” al 2020, oltre ad essere inutile ed iniquo, è anche velleitario e scriteriato – aveva, commentando nel corso di un convegno sull’energia – sugli obiettivi del pacchetto clima dell’Unione Europea in tema di riduzione di CO2, l’Unione Europea non solo ha errato firmando il protocollo di Kyoto, inutile e iniquo, ma poi ha anche perseverato aderendo al programma “20-20-20″ che oltre ad essere inutile ed iniquo è anche velleitario e scriteriato”.
E, come logica conseguenza, aveva approvato incondizionatamente la presa di posizione dei ministri Scajola e Prestigiacomo sul pacchetto clima in discussione in sede europea.
“Penso che abbiano ragione – aveva dichiarato infine – hanno avuto il coraggio politico di dire quanto tutti pensano, come nella favola del re nudo, e cioè che l’adozione del protocollo, così come prospettata dall’Unione Europea, è inutile, iniqua e scriteriata”.