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Mercato immobiliare: guerra, pandemia e inflazione fanno calare la domanda

Il sondaggio condotto dall'Agenzia delle entrate conferma minimi storici per tempi di vendita e sconto medio richiesto, ma le prospettive future vedono un mercato immobiliare in deterioramento

Foto di Pete Linforth da Pixabay
Foto di Pete Linforth da Pixabay

L’intervista è stata condotta su un campione di 1.465 agenti immobiliari

(Rinnovabili.it) – Serpeggia incertezza sul futuro del mercato immobiliare tra gli agenti incaricati alle compravendite. Nonostante il livello di vendite resti su numeri storicamente elevati, le domande sono ora in calo e guerra in Ucraina, aumento dei costi energetici e la pandemia prima, non hanno mancato di lasciare il segno.

I dati arrivano dall’Agenzia delle Entrate che, in collaborazione con Banca d’Italia e Tecnoborsa, ha condotto il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia relativo al secondo trimestre del 2022.

L’indagine, condotta tra il 23 giugno e il 22 luglio, ha permesso di intervistare 1.465 agenti immobiliari mostrando prezzi più o meno stabili e un disaccordo sul futuro, anche se prevalgono ancora coloro che si attendono un rialzo.

Si blocca la vendita delle nuove costruzioni

Nel secondo trimestre 2022 resta storicamente alto per il mercato immobiliare il numero degli operatori che hanno venduto almeno un immobile, tuttavia la percentuale è scesa di quasi tre punti rispetto al trimestre precedente (da 87,6 a 84,9%). Come nelle rilevazioni passate, le statistiche mostrano una prevalenza esclusiva nelle vendite di edifici preesistenti, mentre solo il 2% sono le nuove costruzioni.

A bloccare le transazioni avviate è il disaccordo sul prezzo tra chi vende (che ritiene le offerte troppo basse ) e chi compra (che ritiene la cifra troppo alta). Non manca una certa difficoltà nell’ottenere i mutui per l’acquisto degli immobili. Dato riscontrato dal 5% in più di agenti immobiliari rispetto al trimestre precedente. Gli acquisti tramite mutuo ipotecario sono stati il 67,5% contro il 69,7% dello scorso trimestre. Il rapporto tra il prestito concesso e il valore dell’abitazione è di nuovo, seppur di poco, in salita, ed è pari al 78,9%, il valore più altro dall’inizio della rilevazione.

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Crescono leggermente gli immobili locati, ma rallentano i valori dei canoni anche se nel complesso si resta su un trend positivo. Il saldo tra giudizi di aumento e di riduzione dei canoni di affitto è lievemente diminuito, a fronte di un aumento nelle aree urbane (20,1 da 16,9) più che compensato da un calo in quelle non urbane (21,4 da 26,6).

Prospettive del mercato immobiliare in peggioramento

Per il terzo trimestre del 2022 le agenzie non si aspettano nulla di buono. La Guerra in Ucraina e l’inflazione porteranno al ribasso sia i prezzi delle abitazioni che il numero dei potenziali acquirenti. Per quanto riguarda la pandemia di Covid19 invece, gli agenti immobiliari sono divisi tra coloro che ritengono abbia avuto ricadute negative e coloro che invece hanno visto un’espansione della domanda. Tra i due prevale come percentuale l’atteggiamento positivo, anche se la percentuale è calata rispetto allo scorso trimestre (da 30,7 a 26,9%).

Stesso discorso vale per i prezzi di vendita. E’ nuovamente cresciuto il saldo fra la quota di agenzie che si attendono un rialzo dei prezzi a seguito dell’emergenza sanitaria e coloro che ne prefigurano una flessione (16,9 punti percentuali, da 11,7). “La maggioranza degli agenti continua ad aspettarsi che tali effetti di stimolo sul mercato immobiliare si protrarranno almeno fino alla fine del 2022”, registrando di fatto un input positivo innestato dal Covid-19.