Dopo la Cina è la volta dell’India. Il sistema di scambio dei crediti di carbonio allo studio a Nuova Delhi all’inizio dovrebbe riguardare comparto energetico e alcuni settori hard-to-abate come acciaio e cemento
Il 3° inquinatore mondiale prepara il suo ETS per l’ultimo trimestre 2022
(Rinnovabili.it) – All’inizio coprirà solo i settori hard-to-abate, acciaio e cemento, oltre al comparto energetico. Obiettivo minimo: stimolare la penetrazione di tecnologia per la cattura della CO2 tra i maggiori inquinatori del paese. Dopo il lancio dell’ETS della Cina l’anno scorso, anche l’India sta limando gli ultimi dettagli del suo mercato del carbonio nazionale. L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare a metà agosto, quando ricorre l’indipendenza dell’ex colonia britannica.
La decisione di Nuova Delhi aggiunge un altro tassello al percorso verso la neutralità climatica annunciato alla Cop26 di Glasgow lo scorso novembre. In Scozia, il presidente Narendra Modi ha annunciato che l’India diventerà clima-neutrale entro il 2070 rispetto a tutti i gas serra. Proprio questa settimana è arrivato il passo formale, con l’approvazione di nuovi NDC al 2030 da parte dell’esecutivo. Questi contributi nazionali volontari che saranno inviati all’Unfccc includono ridurre l’intensità emissiva per unità di Pil del 45% entro il 2030 (rispetto al livello del 2005) e portare al 50% la quota della capacità installata non fossile nel mix elettrico.
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Il lancio del mercato del carbonio, allo studio da marzo, risponde a questi nuovi obiettivi. L’ETS obbligatorio è pensato per garantire alle imprese dei settori hard-to-abate la flessibilità di integrare i loro sforzi con crediti provenienti dal mercato del carbonio. I dettagli del piano non sono ancora noti, a partire dall’esatta estensione e dall’impatto possibile sulle emissioni del 3° maggior inquinatore al mondo dopo Cina e Stati Uniti. Secondo alcune fonti governative, il lancio ufficiale del mercato del carbonio indiano potrebbe arrivare nell’ultimo trimestre dell’anno.
Tra le altre misure climatiche che potrebbero accompagnare l’avvio dell’ETS nazionale per accelerare la corsa verso gli obiettivi 2030 figurano l’introduzione di un obbligo di usare carburanti con una quota di metanolo per il trasporto marittimo e terrestre, un’accelerazione sui progetti per la cattura e lo stoccaggio della CO2 e misure per accelerare la penetrazione delle auto elettriche.
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