Da anni SiteGround opera nel segno della CSR e del rispetto dell’ambiente. Molte le iniziative messe in campo dall’azienda, dallo sviluppo di un’offerta di hosting 100% green alla promozione di una mobilità elettrica e sostenibile presso i dipendenti, fino al supporto concreto di ONG, servizi di soccorso e di protezione dell’ambiente
Da sempre, la Corporate Social Responsibility (CSR) guida le attività di SiteGround, azienda leader nei servizi di hosting. Nella profonda convinzione che ogni iniziativa possa avere un impatto positivo sull’ambiente circostante, dai contatti professionali alle cerchie di stakeholder più lontani, l’azienda ha sviluppato nel tempo un modello di attività che mette la Responsabilità Sociale al centro delle proprie azioni.
La pandemia ha ulteriormente accentuato questo aspetto, spingendo SiteGround a intensificare i propri sforzi verso la creazione di condizioni migliori per i propri dipendenti e partner, ma anche per tutte le realtà con cui l’azienda entra in contatto nelle proprie attività di business.
Con l’obiettivo di integrare questa profonda attenzione ai temi sociali e naturali nelle proprie attività, SiteGround ha convertito la sua offerta di hosting rendendola 100% green. In questo modo, SiteGround può offrire ai propri clienti soluzioni eco-friendly, mantenendo lo stesso elevato livello di servizi. Scegliendo un servizio di Hosting Green, è possibile ridurre o mitigare l’impatto ambientale dei propri server, con azioni di compensazione del carbonio o con l’utilizzo di energia rinnovabile.
“Abbiamo da sempre a cuore il rispetto dell’ambiente che ci circonda, tanto da integrarlo profondamente nel nostro business, per dare il nostro contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”, spiega Luca Rodino, Responsabile di SiteGround per l’Italia. “Il nostro servizio di Green Hosting permette di ridurre le emissioni di CO2 tramite l’utilizzo di energie rinnovabili e dei carbon credit, mantenendo i livelli qualitativi per cui i clienti ci scelgono da sempre”.