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Ecosostenibilità in edilizia? Non ci risulta

Una ricerca condotta dal Centro Marketing di Milano in occasione di Expoedilizia e SITE (dal 13 al 16 novembre 2008 presso la Nuova Fiera di Roma) evidenzia, fra altri aspetti importanti del mondo delle costruzioni e del mercato immobiliare, quale sia l’attenzione dei cittadini romani verso il problema dell’efficienza energetica in edilizia.
Si apprende così come, nonostante la grande attenzione dedicata dai media all’efficienza energetica, la coscienza verde dei romani sia ancora “in via di sviluppo”.
La ricerca è stata condotta Centro Marketing di Milano su un campione di 62 imprese di costruzione di Roma e provincia in occasione dell’edizione 2008 di Expoedilizia – Fiera professionale per l’edilizia e l’architettura – e di SITE – Salone dell’Impiantistica Termoidraulica ed Elettrica.
Il 58,1% del campione dichiara infatti che nelle opere di riqualificazione effettuate nel corso del 2008 non si è mai dovuto confrontare con richieste di soluzioni che migliorassero l’efficienza energetica di un edificio esistente. Una riluttanza tutta italiana che può essere messa in relazione con i costi aggiuntivi che il committente deve sostenere per rispettare i criteri di bioedilizia (materiali traspiranti, alta efficienza energetica) legati, per esempio, all’acquisto delle materie prime o all’impiego di manodopera specializzata.
Sono inoltre molto poche le aziende che dichiarano come la realizzazione di edifici a basso impatto ambientale non implichi maggiorazioni nelle spese da sostenere (3,2%).
Al contrario, il 40,3% degli imprenditori intervistati stima un aumento dei costi compreso in un range che va dal 21% al 40%.
Il 24,2% è invece convinto che i costi aggiuntivi non superino il 20% mentre una minoranza (12,9%) valuta una spesa aggiuntiva ben più alta: dal 41% al 60%.
Tra gli accorgimenti più richiesti, tra quelli che migliorano l’efficienza energetica di un edificio, in testa la coibentazione (25,8%), seguita dall’isolamento di pareti e di tetti e pavimenti (14,5%).
Va invece stranamente nella direzione opposta, stando almeno a ciò che segnala la nostra fonte, un’altra ricerca, condotta questa volta in collaborazione con la CNA (Confederazione nazionale artigianato) romana.
In base alla quale «ben l’86% degli operatori della capitale sono in grado di proporre ai propri clienti soluzioni eco-compatibili.»
Il dato emerge dai risultati dell’indagine condotta su un campione di 50 associati tra impiantisti (80,8%), serramentisti (1,9%) e costruttori edili (17,3%), sempre in occasione di SITE ed Expoedilizia, con una risposta positiva da parte degli utenti che in alcuni casi (75,1%) si sono mostrati “interessati” o “molto interessati” ai prodotti legati al risparmio energetico, contro il 21,1% dei “poco interessati” o “per nulla interessati”.
Delle due l’una: o si tratta di ricerche addomesticate, o ciascuno tira l’acqua al proprio mulino. A meno che le ricerche non abbiano, come certi sondaggi sventolati dai politici, valenza alcuna.