La società Italvolt ha siglato un'intesa con il Politecnico di Milano per dar vita al primo processo produttivo di batterie "a ciclo chiuso"
Nuovo progetto dedicato alle batterie della mobilità elettrica
(Rinnovabili.it) – Anche l’Italia compie un passo avanti verso le prime batterie al litio circolari. Merito della nuova intesa stretta da Italvolt, società fondata e guidata dall’industriale Lars Carlstrom, e il Politecnico di Milano. L’obiettivo? Realizzare un processo a “ciclo chiuso” per la produzione delle batterie auto, che comprende la fornitura di materie prime primarie e secondarie.
Si tratta di un’iniziativa fondamentale sia nei confronti della mobilità elettrica che per l’economia circolare nazionale.
Attualmente, il riciclo delle batterie si concentra sul mercato dell’elettronica portatile, dal momento che questi sistemi di accumulo sono più accessibili e meno complessi da smontare rispetto ai pacchi auto. Inoltre, fino a ieri produrre batterie al litio secondo un’economia lineare presentava costi inferiori rispetto l’integrazione nel processo di materiali da riciclo.
Ma ora, con il progressivo aumento dei prezzi delle materie critiche e i colli di bottiglia nelle forniture, l’opzione circolare ha acquistato tutto un altro valore. Secondo le stime dell’Agenzia internazionale per l’energia, il litio rappresenta la materia prima con il maggior gap tra consumo e offerta, con una domanda globale destinata ad aumentare di sei volte entro il 2030 (fino a 500mila tonnellate).
Batterie al litio circolari per la prima Gigafactroy italiana
Un aspetto caro a Italvot che a Scarmagno (in Piemonte) sta realizzando la prima gigafactory d’Italia: un impianto da record che potrebbe divenire il più grande d’Europa e il dodicesimo su scala globale. A regime, nel 2024, lo stabilimento vanterà una capacità produttiva di 45 GWh, garantendo una piattaforma flessibile per adattare rapidamente la produzione alle innovazioni del mercato. Ma soprattutto farà dell’economia circolare una leva di sviluppo.
È in questo contesto che si inserisce l’intesa con il PoliMi. L’Istituto, attraverso il suo nuovo laboratorio CIRC-eV, mapperà e identificherà le fonti di approvvigionamento primario di materie prime per le future batterie al litio di Italvolt. E analizzerà le possibilità di recupero di materiali chiave da fonti secondarie riciclate. Nel dettaglio l’Università valuterà l’intera catena di produzione per permettere all’azienda di reimpiegare il materiale chiave presente nelle batterie esauste, limitando al minimo gli sprechi e sviluppando un processo produttivo pienamente efficiente.
“La partnership con il Politecnico di Milano ci aiuterà a realizzare il primo processo di sviluppo di batterie a ciclo chiuso in Italia”, ha commentato Carlstrom, fondatore e amministratore delegato della società. “Ciò consentirà a Italvolt di produrre batterie agli ioni di litio di alta qualità, riciclando materie prime acquisite in modo sostenibile”.
Questa intesa segue quella siglata recentemente da Italvolt con AECOM, con l’obiettivo di ottimizzare la produzione e aumentare la resilienza delle batterie agli ioni di litio, riducendo al minimo gli scarti nel ciclo di vita del progetto.