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Edificio polifunzionale di supporto agli studi di Cinecittà

Roma è per la sua storia e le sue tradizioni la capitale della produzione cinematografica, televisiva e della fiction, questa sua vocazione viene ribadita anche nel Nuovo Piano Regolatore adottato a giugno 2002. Da queste riflessioni è scaturito l’intento d’individuare un polo attrattivo di comunicazione e di spettacolo.
L’idea di progetto è quella di un’organica riqualificazione dell’intera area del X Municipio compresa tra via Palmiro Togliatti, via Tuscolana e viale dei Romanisti; una parte del comprensorio del SDO, con l’intento di avviare un intervento di valorizzazione e di tutela.
Creare un polo che ospita funzioni legate all’attività cinematografica, di supporto agli studi di Cinecittà, un polo per l’intera collettività, integrato da un parco. Le scelte progettuali sono state determinate dalla natura del sito, dalle condizioni naturali e dai flussi. L’obiettivo è stato quello di ricucire il tessuto esistente attraverso percorsi pedonali e carrabili, verde pubblico e verde attrezzato e ricreare un nuovo centro, di supporto agli studi di via Tuscolana: un centro polifunzionale ad indirizzo museo del cinema, di 27 mila mq. L’edificio si adatta pienamente al paesaggio circostante e manifesta al tempo stesso una propria distinta identità.
La lettura di questo edificio è determinata sia dal volume costruito in lunghezza che dal trattamento degli spazi esterni che danno vita a relazioni armoniose tra interno ed esterno. Alcuni principi bioclimatici sono stati incorporati nel progetto in considerazione dei vantaggi ottenibili sul piano del livello di riduzione dei costi energetici a lungo termine. L’obiettivo principale era di utilizzare al massimo le forze naturali; come il sole e l’acqua, al fine di ridurre il consumo dell’energie non rinnovabili. Il controllo delle risorse naturali è completato da un corretto orientamento dell’edificio e da un’accorta utilizzazione dei sistemi bioclimatici utilizzati:muro di Trombe, parete Barra-Costantini, pannelli fotovoltaici.
L’edificio per riscaldarsi utilizza i seguenti meccanismi:
la captazione solare, in cui l’energia solare captata viene trasformata in calore;
l’accumulo termico, in cui il calore captato durante il giorno viene accumulato per un uso successivo;
la distribuzione del calore, in cui il calore captato/accumulato viene indirizzato alle parti dell’edificio che è necessario riscaldare;
conservazione del calore, in cui il calore è mantenuto nell’edifìcio il più a lungo possibile.
Per energia solare attiva si è utilizzato il settore dell’energia fotovoltaica. L’integrazione dei sistemi fotovoltaici in questo progetto, presenta molteplici vantaggi. Spesso i moduli fotovoltaici tradizionali sono difficilmente integrabili nell’involucro esterno, ma l’offerta di moduli fotovoltaici che soddisfino tale esigenza è in continua crescita.
Il sistema fotovoltaico integrato alla copertura: il sistema Saint Gobain con cellule solari inserite fra due lastre di vetro; soddisfano a pieno le esigenze del progettista; uno studio che combina il guadagno diurno della luce con la produzione energetica delle cellule solari e l’isolamento termico. Il principio costruttivo è quello di un edifìcio che si sviluppa in orizzontale con l’illuminazione dall’alto proprio per sfruttare la luce naturale al massimo nel suo interno. Un sistema di raccolta delle acque piovane permette di creare delle risorse d’acqua per l’irrigazione del grande parco. L’intero progetto è stato visionato dal Presidente Sandro Medici del X Municipio, ritenendolo un concreto studio di valorizzazione e di tutela per l’intera area analizzata.