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Ravenna: risparmio energetico, la giunta approva il programma

Per dare attuazione al piano energetico ambientale comunale (Peac) la Giunta di martedì scorso, su proposta dell’assessore all’Ambiente Gianluca Dradi, ha approvato il Programma energetico 2008 – 2009. Delineate le principali linee di intervento per garantire l’evoluzione del sistema energetico verso livelli sempre più bassi di consumo ed emissione di sostanze che alterano il clima, l’amministrazione ha individuato grazie al programma energetico tre ambiti di intervento e 28 specifiche misure.
Il primo ambito riguarda gli interventi di risparmio energetico e promozione delle fonti rinnovabili sul patrimonio pubblico (edifici, illuminazione e veicoli). Fra questi interventi c’è l’ottenimento della registrazione Emas; la creazione di un database che raccolga le informazioni e i dati relativi al patrimonio edilizio pubblico con la definizione di obiettivi di miglioramento energetico e la redazione di una graduatoria energetica degli edifici. Sempre nel primo ambito sono comprese la installazione di impianti da fonti rinnovabili in varie scuole; il progetto di ampliamento del teleriscaldamento; l’adozione del piano dell’illuminazione pubblica comunale e la conversione del parco veicolare di proprietà del Comune verso il metano.
Il secondo ambito comprende le attività di pianificazione, programmazione, regolamentazione del territorio e favorisce l’integrazione degli obiettivi di sostenibilità energetica all’interno degli strumenti di pianificazione (piano regolatore, regolamento urbanistico edilizio, piano operativo comunale, piano traffico ecc). Fra gli interventi elencati, compare l’introduzione nel Rue di norme cogenti relative ai criteri costruttivi in grado di garantire il contenimento del fabbisogno energetico degli edifici; incentivi per il risparmio energico, definiti nel Rue requisiti volontari; l’obbligo dell’impiego di fonti rinnovabili. Nel capitolo appaiono anche gli impianti a biomasse: gli strumenti urbanistici devono infatti contenere opportuni criteri volti a incentivare e favorire l’installazione di piccoli impianti con fonti di approvvigionamento locale finalizzati alla produzione di energia termica. Per quanto riguarda l’area portuale la realizzazione o modifica di impianti per la produzione di energia non è consentita per gli insediamenti che utilizzano combustibili fossili e
quelli esistenti possono essere sostituiti o modificati solo se gli interventi comportano miglioramenti dell’impianto.
Il terzo ambito elenca le attività del Comune in qualità di promotore, coordinatore e partner di iniziative su larga scala. L’azione partecipata è uno degli strumenti di programmazione più efficaci per avviare iniziative nel settore energetico. Un programma di campagne coordinate può rappresentare un’importante opportunità di innovazione per le imprese e per il mercato. Fra gli undici interventi segnalati appare la campagna di incentivazione delle trasformazioni dei veicoli da benzina a metano e Gpl; il progetto Pedibus; il bando “Un mare di qualità” per migliorare l’eco – compatibilità degli stabilimenti balneari; la candidatura di Ravenna a sede di un centro di ricerca e sui temi dell’energia, con particolare riferimento alle fonti alternative e alla sperimentazione della cattura di CO2; la costituzione di un gruppo di acquisto di tecnologie per il risparmio energetico.
In coerenza con quanto approvato martedì scorso, sempre su proposta dell’assessore all’ambiente, la Giunta di ieri ha deliberato di proporre al Consiglio Comunale l’adesione del Comune di Ravenna al “Patto dei Sindaci europei per l’energia”.
Si tratta di un documento proposto dalla Commissione europea all’interno del “pacchetto clima ed energia”, con il quale i comuni dichiarano il loro impegno a raggiungere entro il 2020 una riduzione delle emissioni di CO2 di oltre il 20% attraverso l’attuazione di un piano di azione per l’energia sostenibile.
” Questo Patto – dichiara l’assessore Dradi – ha fondamentalmente un valore politico: esprime innanzitutto la consapevolezza che gli obiettivi europei del 20-20-20 (diminuzione del 20% delle emissioni climalteranti, aumento del 20% dell’efficienza energetica e aumento al 20% della quota di utilizzo delle energie rinnovabili) non sono realizzabili senza l’attivo coinvolgimento dei governi regionali e locali.
Ma esprime anche il sostegno del nostro Comune alle proposte della commissione europea e quindi l’invito al governo nazionale a sottoscrivere quelle proposte e ad impegnarsi attivamente nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità energetica.
Certamente questo rappresenta uno sforzo impegnativo, ma i costi dell’inazione, come rilevato dal rapporto Stern, non sarebbero certo inferiori a quelli oggi necessari per perseguire una maggiore efficienza energetica e per sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili”.