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Inquinamento: A ognuno il suo ruolo, industrie comprese

Domenico Scilipoti lancia un appello al mondo industriale chiedendogli collaborazione nella risoluzione dei problemi connessi all’inquinamento, attraverso una ‘revisione tecnologica’, della stessa attività industriale, che punti sull’utilizzo di energia altenativa Roma

Per far fronte ai cambiamenti climatici, non solo è importante l’atteggiamento generale della popolazione nella loro quotidianeità, ma è anche necessario la collaborazione fra le parti che questa rappresenta, alle diverse scale e per le diverse tipologie di attività. Ed è proprio in questa visione sistemica della questione che si delinea il ruolo strategico delle industrie, richiedendo loro una collaborazione attiva, riducendo, quindi, prima di tutto la quantità delle emissioni in atmosfera derivanti dalle proprie attività e migliorandone contemporaneamente la qualità. È l’appello fatto da Domenico Scilipoti (IDV), componente della Commissione Ambiente, il quale, dopo aver preso nota dei dati relativi ai cambiamenti climatici presentati dalla convenzione quadro UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change), sottolinea come le emissioni prodotte dai paesi industrializzati siano state ridotte solo dello 0.1% dal 2005 al 2006; quanto all’Italia, sebbene in una posizione migliore rispetto ad altri paesi europei (Portogallo, Spagna e Turchia) dal 1999 al 2006, le emissioni sono aumentate del 9,9%, costituendo questo un trend preoccupante. Scilipoti sollecita quindi il mondo industriale a ridurre significativamente l’inquinamento degli scarichi industriali, e auspica un’integrazione nell’attività stessa di tecnologie pulite che si basino su fonti rinnovabili.