Rinnovabili • Stato di emergenza per la siccità: il governo stanzia i primi 36,5 mln

Siccità: Scoccimarro, su pozzi artesiani tavolo con Comuni da lunedì

Pronto un tavolo tecnico con l'Arpa, i gestori del servizio idrico, una rappresentanza dei Comuni (Bassa friulana, Pordenonese e Isontino), la Protezione civile, l'Università di Trieste e l'Ordine degli geologi

Stato di emergenza per la siccità: il governo stanzia i primi 36,5 mln
Il Po in secca all’altezza del Ponte della Becca, alla confluenza col Ticino. via depositphotos.com

Obiettivo: coordinare interventi e condividere aggiornamenti del decreto

Trieste, 8 lug – “In Friuli Venezia Giulia siamo di fronte a una crisi idrica che nessuna persona in vita ha mai visto: da quando vengono fatti i rilevamenti (dopo il 1905) non si è mai verificata una situazione così grave. Si tratta di un’emergenza unica che ci richiama tutti a declinare la stessa sensibilità che abbiamo oggi per l’ambiente alla necessità di razionalizzare l’uso dell’acqua, evitando ogni forma di spreco. Da qui la costituzione lunedì prossimo di un tavolo tecnico con l’Arpa, i gestori del servizio idrico, una rappresentanza dei Comuni (Bassa friulana, Pordenonese e Isontino), la Protezione civile, l’Università di Trieste e l’Ordine degli geologi. Un tavolo di guerra, vista la gravità di quanto sta accadendo, finalizzato a coordinare sul tema dei pozzi artesiani l’applicazione degli interventi e condividere l’aggiornamento del testo del decreto”.

Lo ha detto oggi a Trieste l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro nel corso dell’incontro con i sindaci interessati dal fenomeno dei pozzi artesiani in relazione al decreto regionale per far fronte al problema siccità.
Come ha spiegato l’assessore, la Regione proprio per l’incidenza di queste disposizioni ha inteso convocare nella giornata odierna i sindaci di 32 Comuni coinvolti nella gestione dell’utilizzo dei pozzi artesiani.
“Con spirito collaborativo – ha aggiunto Scoccimarro – abbiamo fornito i dati attuali della falda acquifera: ben sotto i livelli del novembre 2003, che è stato l’anno peggiore”.
“Essendo un problema del tutto inedito in queste dimensioni – ha concluso l’esponente della Giunta – nessuno può credibilmente sostenere di avere una soluzione certa in tasca. Per questo motivo, compito della politica è assumere delle decisioni in base alle analisi e alle soluzioni elaborate dai tecnici, coinvolgendo in maniera costante e trasparente i territori”.