La Rete nazionale per l’agrivoltaico sostenibile lanciata dall’ENEA sta crescendo. La ricerca scientifica e tecnologica ha fatto passi da gigante e grazie ad essa il fotovoltaico è sempre più diffuso in tutto il mondo. Tuttavia, siamo ancora lontani dagli obiettivi della decarbonizzazione previsti per il 2050, ma lo sviluppo dell’agrivoltaico potrà dare una spinta in questa direzione
(Rinnovabili.it) – La Rete nazionale per l’agrivoltaico sostenibile ha avuto più di 600 adesioni. Un grande successo per la rete lanciata dall’ENEA un anno fa allo scopo di promuovere la definizione di un quadro normativo di settore, di strumenti di supporto ai decisori e di linee guida per realizzare impianti che consentano di produrre energia elettrica da fotovoltaico e, allo stesso tempo, di coltivare i terreni.
Conoscenze e buone pratiche per soluzioni sostenibili
La rete coordinata dall’ENEA riunisce istituzioni pubbliche, imprese, associazioni di categoria, mondo della ricerca e società civile anche per favorire la diffusione di conoscenze e promuovere le eccellenze italiane nei settori delle nuove tecnologie per l’energia rinnovabile, dell’agricoltura e del paesaggio, evidenziando il ruolo chiave di questi sistemi nella lotta al cambiamento climatico.
La task force multidisciplinare AgrivoltaicoSostenibile@ENEA è nata con l’obiettivo di favorire conoscenze e buone pratiche per sviluppare soluzioni sostenibili.
I dipartimenti Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali, che fanno parte della task force, hanno messo a disposizione una rete di laboratori, infrastrutture e professionalità pluriennali nei settori dell’agroindustria e delle tecnologie energetiche green per accelerare la ricerca nell’agrivoltaico.
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Serve un quadro normativo più chiaro e sintetico
Come spiega Alessandra Scognamiglio, ricercatrice del Laboratorio ENEA Dispositivi innovativi presso il Centro Ricerche di Portici e coordinatrice della task force AgrivoltaicoSostenibile@ENEA, «per lo sviluppo dell’agrivoltaico, il PNRR ha previsto un investimento di 1,1 miliardi di euro per installare una capacità produttiva pari a 1,04 GW in grado di produrre circa 1.300 GWh annui, con una riduzione delle emissioni di gas serra pari a circa 0,8 milioni di tonnellate di CO2 e dei costi di approvvigionamento energetico.
Per questo auspichiamo che il quadro normativo divenga sempre più chiaro e sintetico e che si arrivi in breve tempo alla definizione delle linee guida ufficiali».
La prima italiana alla guida del WCPEC
Alessandra Scognamiglio ricoprirà il ruolo di General Chair della World Conference on Photovoltaic Energy Conversion (WCPEC), la più importante conferenza internazionale sul fotovoltaico che sarà guidata dall’ENEA e che si svolgerà a Milano dal 26 al 30 settembre.
La ricercatrice del Centro ENEA di Portici è la prima italiana alla guida del WCPEC che riunisce le tre principali manifestazioni del settore: European Photovoltaic Solar Energy Conference (EUPVSEC), Photovoltaic Specialist Conference (IEEE PVSC) e International PV Science and Engineering Conference (PVSEC).
Fotovoltaico in armonia con il paesaggio
Anche se la ricerca scientifica e tecnologica ha fatto passi da gigante e grazie ad essa il fotovoltaico è sempre più diffuso in tutto il mondo, siamo ancora lontani dagli obiettivi della decarbonizzazione previsti per il 2050, ma l’agrivoltaico potrà dare una spinta in questa direzione.
La WCPEC rappresenta quindi un’ottima occasione «per dimostrare come la tecnologia fotovoltaica e la trasformazione sostenibile del paesaggio possano essere coniugate in una visione unica per nuovi paesaggi culturali.
Per fare questo è necessario individuare soluzioni in grado di catturare la bellezza e la grande adattabilità della tecnologia e metterle in pratica, in accordo con i diversi attori del settore» dichiara Alessandra Scognamiglio.