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“Chi ricerca si ritrova” al primo Festival dell’Innovazione

Si chiude oggi a Bari la tre giorni nata con l’obiettivo di valorizzare e diffondere la conoscenza del patrimonio scientifico pugliese, stimolando sinergie tra mondo della ricerca, dell’impresa e delle amministrazioni pubbliche

La manifestazione “Festival dell’Innovazione” rientra nel progetto della rete regionale degli ILO – Industrial Liaison Office (Uffici di trasferimento tecnologico) promosso dall’Assessorato Sviluppo Economico della Regione Puglia, attuato dall’ARTI (Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione) e cofinanziato dall’Unione Europea.
Non una fiera, quindi, ma una nuova occasione di confronto tra pubblici differenti e attori dell’innovazione, allo scopo di favorire l’incontro tra la domanda di potenziali investitori e l’offerta di progetti innovativi, dotando gli atenei pugliesi di strumenti e risorse stabili per il trasferimento tecnologico alle imprese.
Oltre 150 eventi tra workshop, conferenze e dibattiti, pensati per coinvolgere un pubblico trasversale per età e formazione. Parallelamente l’esposizione vera e propria con più di cento espositori (esauriti gli stand disponibili) in cui i percorsi di visita rappresentano un continuo rimando tra mostra ed eventi collaterali.
Originale, soprattutto, il concept fieristico: infatti gli operatori non sono separati in compartimenti stagni, istituzioni da un lato e imprese dall’altro, ma integrati in una logica di catena di produzione di valore e aggregati intorno a tre temi specifici. Le tre macroaree dell’innovazione sono: Innovention, invenzione e innovazione (meccanica, elettronica industriale, mobilità); Land, territorio e ambiente (energie rinnovabili, efficienza energetica, edilizia sostenibile, gestione rifiuti, tecnologie per il territorio); Imagination, la filiera del multimediale.

Naturalmente in fiera numerose sono state le aziende con prodotti e progetti innovativi nel campo energetico. Tra di essi segnaliamo il pannello solare termico “Slim” di Costruzioni Solari srl, che utilizzando esclusivi materiali nano-tecnologici, presenta uno spessore di soli 45mm con inalterate prestazioni e soprattutto notevoli vantaggi dal punto di vista dell’integrazione architettonica, aspetto importante e finora poco affrontato nel settore del solare termico in confronto al fotovoltaico.
In quest’ultimo campo è presente il Laboratorio Nazionale di Nanotecnologie di Lecce, con le celle fotovoltaiche di terza generazione di tipo organico. Tale tecnologia permette l’abbattimento dei costi (si stima del 90%) per la convenienza delle materie prime e del processo di produzione. Allo stato attuale con l’azienda Daunia Solar Cell si sperimenta la stabilità del film nanotecnologico su supporti plastici nell’ottica della produzione industriale di pannelli.
Nel campo dell’eolico offshore si evidenzia il prototipo della Blue H Tec. BV Sky Saver che ha preso in prestito dall’industria petrolifera il concetto della piattaforma sommersa a spinta bloccata, mettendo in opera al largo di Tricase (LE) un ampio e stabile supporto per una torre con turbina eolica (altezza 46 m – 2,5 MW) con contenuti costi di costruzione, installazione e manutenzione.
Tra i servizi connessi alle rinnovabili interessante è quello della RenewEnergy srl (spin-off del Politecnico di Bari) che propone il monitoraggio delle prestazioni di impianti a fonti rinnovabili e la diagnostica non distruttiva. In particolare nel campo del fotovoltaico offre innovative procedure statistiche dei dati e tecniche di elaborazione di immagini termografiche, in grado di verificare le parti dell’impianto interessate da anomalie per prevenire i possibili malfunzionamenti, con conseguenti fuori servizio e mancato introito di produzione dell’energia.
Da citare, infine, la presenza della H2U-Università dell’Idrogeno impegnata nel progetto di ricerca dell’Interporto Regionale di Bari, con modelli innovativi di mobilità sostenibile per il trasporto merci su breve/medio raggio con l’uso del vettore idrogeno: il progetto coinvolge le flotte veicoli delle aziende insediate nell’interporto, nell’ipotesi della realizzazione di una stazione di rifornimento multi-carburante (metano, idro-metano, idrogeno).

Nella sezione conferenze diversi gli eventi connessi ai temi dell’edilizia sostenibile, in particolare quello promosso da ANCE Puglia che ha dichiarato il favorevole accoglimento della relativa legge regionale e ha invitato a discutere sul tema dell’architettura sostenibile il bioarchitetto tedesco Lucien Kroll e Federico Butera del Politecnico di Milano, alla presenza dell’Ass. Barbanente.
Altro interessante workshop è stato quello organizzato dall’ARTI, in cui l’ing. Luisella Guerrieri ha parlato degli interventi di riqualificazione energetica sugli immobili dell’Università di Bari. Lo studio di fattibilità prende le mosse dall’ipotesi di sfruttamento per il fotovoltaico delle superfici disponibili (coperture, facciate, parcheggi) nei maggiori poli dell’università barese: il Campus, Economia, Veterinaria e l’Ateneo. E in base all’audit dei consumi (circa 4000 tep annue, tra elettrico e termico) che sarebbero abbattuti di un quinto con gli impianti suddetti, evidenzia la necessità di una riqualificazione globale soprattutto in funzione dei picchi estivi dovuti al condizionamento negli edifici più energivori. Gli interventi di riqualificazione acquistano notevole interesse in vista della programmazione PO 20007-13 FESR, oltre a poter costituire utile occasione didattico-formativa per l’università.

A margine del Festival la sezione dei brevetti e prototipi, elaborati in Puglia da atenei, centri di ricerca e imprese nell’ultimo anno. Tra questi è da segnalare la camera stagna messa a punto dall’Università di Bari (con spin-off di LEnviros srl) che permette lo studio dei profili di emissione negli ambienti indoor a causa dei materiali e prodotti presenti; nello specifico in fiera si è esposto lo studio dell’emissione di composti volatili (VOCs) dovuti a vernici e impregnanti del legno.

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Il sole nelle carceri