Arriva “When in Rome”, il vino sostenibile. Come? La bottiglia è di carta, la sua produzione ha una bassa impronta ecologica, e costa meno.
Potrebbe essere l’innovazione del packaging, When in Rome, il vino in bottiglia di carta con tappo a vite che renderà più sostenibile la produzione e il consumo. Il vino è sempre stato associato alle bottiglie di vetro, una produzione che richiede grandi quantità di energia e con tassi di riciclaggio ancora troppo bassi. “Il grande vino non deve necessariamente entrare in bottiglie di vetro”, ha commentato Malin, fondatore dell’azienda. “Se si sta bevendo da una bottiglia di vetro o una bottiglia di carta, la qualità del vino non ne è influenzata”.
Il primo vino bianco con packaging sostenibile sarà un Pecorino da 11 sterline, commercializzato da questa settimana nel Regno Unito da Ocado. La bottiglia è completamente di carta, all’interno il vino è isolato in una pellicola polimerica riciclabile.
Vino in bottiglia di carta: abbassa i costi e le emissioni
La bottiglia di carta è prodotta da Frugalpac, una società di imballaggi sostenibili. Prodotta al 94% con carta riciclata, ha un’impronta di carbonio fino a sei volte minore delle classiche bottiglie in vetro. Oltre a inquinare di meno, anche i costi sono molto inferiori: al momento il prezzo di una bottiglia è equiparabile a quello di un bicchiere. Si tratta di un vantaggio notevole, considerata l’impennata dei prezzi del vetro e la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina.
“La produzione di vetro comporta enormi quantità di energia, quindi il costo delle bottiglie di vetro sta andando alle stelle”, ha detto Malcolm Waugh, amministratore delegato di Frugalpac. “In alcuni casi è due o tre volte il prezzo, ma dipende da chi sei, e dal tipo di bottiglia. Certamente c’è un aumento tra il 30 e il 40%”. Non a caso, solo quest’anno le vendite di Frugalpac sono quintuplicate e la richiesta di bottiglie di carta, utilizzabili anche per liquori o olio, continua ad aumentare.
Superare i pregiudizi sul packaging per sperimentare nuove modalità sostenibili di consumo
Il marchio sta già sperimentando nuovi contenitori: oltre alla già affermata bottiglia di carta propone vino in scatola o in lattine, ma sta incontrando con pregiudizi da parte dei consumatori: “La gente pensa che il vino bag-in-box sia una schifezza. È ridicolo perché la maggior parte del vino australiano viene qui in enormi sacchetti” ha raccontato amareggiato Malin al Guardian.
Da questo punto di vista, anche se ha un’impronta ecologica maggiore delle scatole, è molto più apprezzata la bottiglia in carta, al momento “testa a testa con il vetro”.