Studiate le performance di un nuovo carburante jet a base di lignina. Potrebbe essere miscelato con altri biocarburanti per sostituire completamente i combustibili derivati dal petrolio.
(Rinnovabili.it) – I combustibili sostenibili per l’aviazione (SAF) hanno inaugurato il percorso di decarbonizzazione del comparto aereo. Ma prima che sostituiscano al 100% le alternative di origine fossile, la ricerca di settore deve risolvere alcune sfide tecniche. I SAF devono, infatti, dimostrare proprietà fisiche e chimiche specifiche, nonché la piena compatibilità con i materiali delle turbine. Requisiti che finora hanno limitato i biojet fuel ad un volume massimo del 50% in miscela.
Una svolta arriva oggi da un gruppo internazionale di ricercatori alle prese con un nuovo carburante aereo prodotto dai rifiuti legnosi. Nel dettaglio il team ha analizzato le prestazioni di un biocombustibile creato dalla Washington State University (WSU) a partire dalla lignina, polimero organico presente in alcune cellule vegetali.
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Utilizzando una serie di test e modelli previsionali, gli scienziati hanno studiato le proprietà fondamentali del carburante per il funzionamento dei motori a reazione, tra cui il rigonfiamento delle guarnizioni, la densità, l’efficienza e le emissioni. “Quando abbiamo testato il nostro carburante per jet a base di lignina, abbiamo visto alcuni risultati interessanti”, ha affermato Bin Yang, professore alla WSU e autore dello studio. “Abbiamo scoperto che non solo aveva una maggiore densità e contenuto di energia, ma poteva anche sostituire totalmente gli aromatici, che sono un vero problema per l’industria aeronautica”.
I tradizionali fuel impiegati negli aeromobili sono miscele complesse di idrocarburi alifatici e aromatici. Quest’ultimi si stima contribuiscano all’impatto climatico dell’aviazione più del biossido di carbonio. Allo stesso tempo mostrano però proprietà difficilmente replicabili come, ad esempio, una alta densità d’energia.
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Yang ha sviluppato un processo brevettato che trasforma la lignina dei rifiuti agricoli in carburante aereo a base biologica. E il risultato offre una maggiore efficienza, emissioni ridotte e costi inferiori. “Il fatto che queste molecole mostrino un rigonfiamento del volume del sigillante paragonabile agli aromatici – spiegano gli scienziati – apre le porte allo sviluppo di carburanti aerei praticamente privi di aromatici, emissioni molto basse e caratteristiche ad altissime prestazioni”. La ricerca è stata pubblicata su Fuel (testo in inlese).