Arriva dalla Chalmers University of Technology un nuovo sistema per catturare l'energia solare, immagazzinarla e usarla sotto forma di elettricità quando e dove necessario
MOST aiuterà a produrre elettricità da sole senza confini e limiti temporali
(Rinnovabili.it) – Si chiama MOST, acronimo inglese di Molecular Solar Thermal Energy Storage Systems, ed è lo speciale sistema energetico sviluppato alla Chalmers University of Technology, in Svezia. Si tratta di una tecnologia capace di catturare e immagazzinare l’energia solare rendendola disponibile on demand anche dopo lunghi periodo di tempo sotto forma di calore. E di elettricità. “Rappresenta – spiega il capo della ricerca Kasper Moth-Poulsen, professore presso il Dipartimento di chimica e ingegneria chimica di Chalmers – un modo radicalmente nuovo per generare elettricità dal sole. Permette di utilizzare l’energia solare per produrre elettricità indipendentemente dal tempo, dall’ora del giorno, dalla stagione o dalla posizione geografica. È un sistema chiuso che può funzionare senza rilasciare emissioni di anidride carbonica”.
Come funziona MOST
MOST si basa su una molecola appositamente progettata dagli scienziati svedesi per comportarsi come una batteria termica una volta a contatto con la luce. Il team aveva già dimostrato la capacità di tale sistema di catturare e immagazzinare l’energia solare. Il funzionamento è “semplice”: l’esposizione del composto alla luce del sole genera un fotoisomero (stessa formula molecolare del composto originale ma dotato di legami differenti e di diverse proprietà fisico-chimiche). Il fotoisomero in questione risulta non solo ad alta energia ma anche stabile, ossia in grado di rimanere a lungo in quella conformazione a temperatura ambiente. Per poi essere cataliticamente convertito nel composto progenitore al momento del bisogno, rilasciando tale energia sotto forma di calore.
Un nuovo studio, pubblicato su Cell Reports Physical Science e condotto in collaborazione con i ricercatori di Shanghai, porta il sistema ad un ulteriore passo avanti, descrivendo in dettaglio come combinarlo con un generatore termoelettrico compatto per convertire il calore in elettricità. Nel dettaglio gli scienziati svedesi hanno inviato la loro molecola “carica” ai colleghi Tao Li e Zhiyu Hu dell’Università Jiao Tong di Shanghai, creatori di un nuovo convertire termoelettrico. Qui l’energia è stata rilasciata e trasformata in elettricità. “Il generatore è un chip ultrasottile che potrebbe essere integrato in dispositivi elettronici come cuffie, smartwatch e telefoni”, afferma il ricercatore Zhihang Wang della Chalmers University of Technology. “Finora abbiamo generato solo piccole quantità di elettricità, ma i nuovi risultati mostrano che il concetto funziona davvero. Sembra molto promettente”.