Il governo italiano ha ricevuto un ammonimento da parte della Commissione Europea: se non chiuderemo e ripristineremo una serie di discariche potremmo incorrere in una procedura di infrazione.
Infrazione discariche, il perche dell’ammonimento
(Rinnovabili.it) – La Commissione Europea ieri ha inviato una comunicazione all’Italia in cui ci viene comunicata la messa in mora, passaggio precedente all’infrazione, a causa della nostra gestione delle discariche. L’invito da Bruxelles è a rispettare la direttiva comunitaria sui rifiuti. A ridosso della Giornata Mondiale della Salute il nostro Paese ha dunque nuovamente ricevuto una minaccia di sanzione da parte di Bruxelles a causa del ciclo dei rifiuti.
Il 29 marzo 2019 la Corte di Giustizia Europea si era espressa circa la situazione delle discariche italiane, affermando che il nostro Paese non era stato in grado di assicurare la chiusura permanente e il ripristino di alcune di esse. In particolare l’ammonimento era riferito a 44 siti, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi anni l’Italia è riuscita ad arrivare alla cessazione di 32 di questi. Restano tuttavia da chiudere e ripristinare altri 12 centri di conferimento, per i quali appunto siamo stati ammoniti. La lettera giunta da Bruxelles afferma infatti che siamo a un passo dalla procedura di infrazione a causa delle nostre discariche. Al momento la Commissione ci ha dato due mesi per rimediare alla situazione, trascorsi i quali potrà decidere di rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea.
La situazione rifiuti in Italia
Secondo l’Edizione 2020 del Rapporto Ispra sui Rifiuti Urbani ogni cittadino ha prodotto in un anno 500 chili di rifiuti. Nel 2019 abbiamo prodotto complessivamente circa 30 milioni di tonnellate di spazzatura. Il dato è lievemente in calo rispetto al 2018, anno in cui ne producevano circa 80mila tonnellate in più, cioè lo 0,3%. Il miglioramento riguarda però soltanto le regioni del centro e quelle del Sud. Nel Mezzogiorno abbiamo infatti prodotto 9,1 milioni di tonnellate, pari all’1,5% in meno; le 6,6 milioni di tonnellate prodotte delle regioni centrali corrispondono invece a uno 0,2% in meno. Le regioni settentrionali, tuttavia, hanno incrementato la produzione di rifiuti generati, con uno 0,5% in più, pari a 14,4 milioni di tonnellate, tra il 2018 e il 2019.
La raccolta differenziata è tuttavia in miglioramento, con l’acquisto di più di tre punti percentuali nell’intervallo tra i due anni, che portano la nostra soglia al 61,3%. Con numeri di questo genere ci troviamo ad aver raddoppiato la percentuale che avevano nel 2008. Continuare su questa scia potrebbe essere la strada per chiudere ulteriori discariche ed evitare una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.