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Sembrava tutto pronto per la centrale a biomasse

Invece la conferenza di servizio decisoria dopo una discussione di quasi 2 ore è stata rinviata a data da destinarsi, comunque a breve tempo, affinché sia conclusa nei tempi fissati dal procedimento.
Probabilmente alla fine di gennaio.
Questa decisione è stata necessaria per consentire alla società proponente di integrare la documentazione carente, ma anche per la richiesta di approfondimenti di alcunienti intervenuti o che vorrebbero intervenire.
Erano difatti presenti, ovviamente l’amministrazione provinciale di Latina con la dottoressa Nicoletta Valle, presidente della conferenza e responsabile del procedimento, l’assessore provinciale all’ambiente Roberto Migliori, l’ingegnere Nardone, il dottor Bosco che ha redatto la relazione inerente la forestazione e la silvicoltura.
Per la ditta proponente le stesse 4 persone della volta scorsa, insieme a due rappresentanti della nuova forma sociale e il legale avvocato Paride Martella.
C’era il consorzio industriale con l’ing. Mangiapelo, il geometra Molinari, la AUSL con la dottoressa Patricia Porcelli ed un collega, mentre era presente anche la Soprintendenza.
Per il comune di Pontinia il sindaco Tombolillo con il caposettore dell’ufficio urbanistica Ing. Corrado Corradi, 4 rappresentanti della Rete (Cima, Cocchieri, Veca, Zuccaio) e il sottoscritto.
Sono stati letti i documenti inviati per fax e arrivati all’amministrazione provinciale ieri e oggi che non sempre hanno potuto avere la giusta considerazione e risposta per la mancanza di tempo.
I documenti (del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, della Regione Lazio il responsabile per i rifiuti che ha chiesto un rinvio a febbraio della discussione per la necessità legate al passaggio di consegne nella gestione, dando comunque precise considerazioni e competenze, del consorzio industriale e del sottoscritto) sono stati letti e messi agli atti.
E’ stata data lettura del verbale della precedente seduta e delle richieste relativa alcune delle quali ancora incomplete, come quelle del consorzio industriale che per dare il parere favorevole (di progetto) ha chiesto chiarimenti tecnici sulla necessità di spostare l’elettrodotto e sulla relativa incompatibilità e sovrapposizione tra i progetti della centrale a turbogas e a biomasse.
Anche la Soprintendenza ha ribadito la necessità di ulteriori indagini e tempo necessario per effettuarle, ma anche la necessaria collaborazione della ditta proponente con mezzi e personale adeguato che finora non ha avuto.
L’amministrazione provinciale ha letto il parere sulla produzione delle biomasse e sulla disponibilità anche in prospettiva che non rende possibile la quantità che la centrale richiede per capacità.
In particolare, in base anche al piano energetico provinciale, la produzione dovrebbe scendere da 20 megawatt a 0,1 megawatt.
In merito alla richiesta di sospensione/annullamento del sottoscritto della procedura l’amministrazione provinciale ha ritenuto la competenza della Regione Lazio in sede di VIA cui ha inviato la richiesta per il relativo parere.
Il sindaco Tombolillo ha ribadito gli strafalcioni proprio in merito al parere di VIA e ai famosi 3 comuni che non hanno inviato osservazioni, semplicemente perché non esistono i comuni di Cotarda, Fossanova e Sonnino Scalo.
Poi ha ribadito la totale contrarietà dell’amministrazione al progetto sia tecnica, che politica, sia sulla situazione attuale che in prospettiva, sulla mancanza di prospettiva economica, ma anche su errori ripetuti nella documentazione.
Allo stato attuale la prossima conferenza sancirà la bocciatura del progetto, da parte del comune di Pontinia, che ha già pronte osservazioni e prescrizioni tecniche con l’invio, alla conferenza stato-regioni che non potrà far altro che recepire comunque le prescrizioni del sindaco e quindi l’impossibilità a realizzare un inceneritore o centrale a biomasse di quella taglia che a Pontinia e dintorni spaventa sempre più.
Giorgio Libralato

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