Innovazione in agricoltura non è solo nuove tecnologie. È una diversa concezione che guarda all’economia circolare, al recupero delle antiche pratiche agricole, alla cura del territorio, al benessere degli animali, a ridurre le emissioni, a utilizzare le cover crops per migliorare la fertilità del suolo in modo naturale
di Isabella Ceccarini
(Rinnovabili.it) – Confagricoltura ha assegnato i premi all’Innovazione. Cosa si intende oggi per innovazione in agricoltura? Il tema non riguarda solo le nuove tecnologie.
Si sta facendo strada una visione molto più ampia dell’innovazione che guarda all’economia circolare, al recupero delle antiche pratiche agricole, alla cura del territorio, al benessere degli animali, a ridurre le emissioni, a utilizzare le cover crops per migliorare la fertilità del suolo in modo naturale.
Innovazione: produrre di più sprecando di meno
In breve, potremmo dire che l’innovazione mira alla sostenibilità e alla conservazione della biodiversità, quindi guarda al bene del Pianeta.
È con questo spirito che Confagricoltura ha assegnato il Premio Innovazione. Un premio che arriva dopo due anni di pandemia che hanno messo a dura prova il sistema agroalimentare.
Quando si pensava a una vera ripresa è scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina – che pone nuove sfide al mondo intero e non solo in agricoltura – mentre il cambiamento climatico continua a presentare il conto con un prolungato periodo di siccità.
L’agricoltura italiana finora ha dato prova di grande resilienza e il Premio Innovazione di Confagricoltura intende premiare la creatività degli imprenditori agricoli che sanno vedere il valore strategico dell’innovazione sia in termini di produzione che di salvaguardia ambientale.
Gli obiettivi da raggiungere sono tanti e urgenti, ma possiamo sintetizzarli in poche parole: produrre di più sprecando di meno.
Produzione agricola etica
La mission dell’agricoltura è produrre, ma qualcosa sta cambiando nella percezione dei consumatori, sempre più attenti alla qualità e alla sicurezza dei cibi, nonché alla responsabilità economica, sociale e ambientale dei produttori, ovvero alla loro sostenibilità. L’agricoltura va quindi verso una produzione etica, attenta all’ambiente.
«Ci troviamo al centro della quarta rivoluzione che accompagna l’agricoltura: prima quella genetica; poi la meccanizzazione del lavoro agricolo; quindi l’introduzione della chimica in agricoltura; oggi la tecnologia deve aiutarci ad aumentare la resa in modo sostenibile per accompagnare la crescita demografica e la conseguente maggiore necessità di cibo sano», ha affermato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura.
Anche nella crisi, l’agricoltura non può chiudere e riaprire
Il Premio Innovazione dimostra che l’interesse nei suoi confronti è sempre vivo, nonostante il contesto difficile in cui ci troviamo. In finale sono arrivati 22 innovatori, 8 dei quali sono stati premiati.
Le chiavi principali dell’innovazione delle aziende è nella diversificazione, nel ricambio generazionale, nell’attenzione all’ambiente, nell’uso delle nuove tecnologie. Ma c’è anche un denominatore comune: credere che anche da una crisi di sistema si possa generare un’opportunità.
«Nel 2021, il Canada ha dovuto ridurre l’export del 60% a causa della siccità. Se un’industria può chiudere temporaneamente in un momento difficile e poi riaprire a fine crisi, in agricoltura e in zootecnia non è possibile: i terreni vanno lavorati, il bestiame va nutrito e abbeverato, non si può chiudere e ripartire da zero», ha spiegato il presidente della giuria Michele Pisante (Università di Teramo).
Con l’agricoltura di precisione si coltiva nel deserto
«L’innovazione apre orizzonti impensabili fino a qualche anno fa», ha detto il ministro delle Politiche Agricole Alimentare e Forestali, Stefano Patuanelli. «L’agricoltura di precisione consente di coltivare in condizioni estreme, perfino nel deserto. Possiamo pensare a una rivoluzione energetica che porti dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, ma anche qui servono provvedimenti agili e veloci per sostenere le aziende.
La programmazione agricola segue i tempi della natura, non quelli della politica, e l’attuale costo dell’energia non permette utili alle aziende. Siamo consapevoli di questa fragilità del sistema: poniamo allora le basi di un nuovo sistema produttivo. L’innovazione sia il tassello su cui si basa l’alimentazione del futuro».
I premiati dimostrano che l’innovazione è possibile
Chi non innova resta fuori del mercato, dice Giansanti; proprio per questo è necessaria una formazione degli imprenditori come degli agricoltori, bisogna vincere le resistenze. E il premio di oggi dimostra che l’innovazione è possibile.
Vediamo quali sono le aziende premiate.
Sezione “Innovazione digitale”
La Canova di Gambara (BS) produce cereali e alleva bovini da carne. È stata premiata per l’innovazione nei sistemi di irrigazione e fertilizzazione.
Il Noceto è un’organizzazione di produttori tra le province di Venezia, Treviso e Udine. Il premio è per l’interconnessione dei processi di produzione e qualità.
Sezione “Economia circolare e sostenibilità”
Azienda cerealicola Parapini di Settala (MI), premiata per l’utilizzo della precision farming, del carbon farming, della minima lavorazione del terreno e delle cover crops.
Fattorie Menesello, antico allevamento avicolo in provincia di Padova, nel 2018 crea Natura Organica, startup innovativa che mette a punto un sistema di produzione di fertilizzanti totalmente a base organica.
Sezione “Novel Food”
BugsLife, startup innovativa che alleva insetti per la produzione di farine proteiche per il pet food, si affianca alla Società Agricola Iraci Borgia (PG), che produce biogas a partire da scarti agricoli.
Rondolino SCA è un’azienda leader nella produzione di riso. Ha introdotto un metodo innovativo e un impianto per la produzione di un prodotto alimentare pronto all’uso a base di gemma di riso.
Sezione “Turismo e territorio”
L’azienda La Cerreta di Castiglione del Lago (PG) alleva bovini da latte, ha un agriturismo e una fattoria didattica. Attua l’economia circolare con un ciclo completo del digestato. Ha integrato le attività con un percorso con 14 opere d’arte contemporanee.
L’attività principale di Al Rocol (BS) è la produzione vitivinicola. Sta sviluppando una piattaforma per mettere in rete imprese turistiche, culturali e agroalimentari del territorio per offrire pacchetti personalizzati.